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Acerbi è stato assolto dal Giudice Sportivo per insulti razzisti a Juan Jesus durante Inter-Napoli. Dopo una lunga attesa è arrivata la decisione che mette la parola fine alla questione. Il centrale brasiliano aveva denunciato l'accaduto già durante la partita all'arbitro continuando poi con la gara che è finita 1-1. Dopo il triplice fischio, il difensore dei nerazzurri è tornato sul'accaduto prima difendendosi e poi negando tutto. Una mossa che ha scatenato la reazione dell'ex Roma che si è sfogato chiedendo giustizia in un lungo post sul suo profilo Instagram. La questione inizialmente si sarebbe dovuta risolvere in pochi giorni, ma poi la palla è passata al Giudice Sportivo che ha analizzato tutte le prove.
Mastrandrea, questo il nome del Giudice, ha emanato la sua sentenza che definisce il futuro di Acerbi. Questo, nei giorni scorsi, rischiava sia di saltare poche partite come di vedere conclusa la stagione in corso con una squalifica di almeno 10 giornate. A questi due scenari, poi, si affiancava un terzo che prevedeva la totale assoluzione del centrale per mancanza di prove. Il verdetto del Tribunale Sportivo, invece, ha previsto che non siano applicate le sanzioni previste dall'articolo 28. Nessuna squalifica quindi per il difensore dell'Inter.
Il comunicato del Giudice sportivo
Come si legge dal comunicato della Figc, non ci sono prove o testimonianze dell'insulto razzista da parte di Acerbi se non quella di Juan Jesus: «Rilevato che la sequenza dei fatti in campo, ricostruita in base ai documenti ufficiali, con l’ausilio del Direttore di gara e comunque visibile in video, muovendo necessariamente dallo scontro di gioco e dall’atto del proferimento di alcune parole da parte dell’Acerbi nei confronti di Juan Jesus è sicuramente compatibile con l’espressione di offese rivolte, peraltro non platealmente (con modalità tali cioè da non essere perce-pite dagli altri calciatori in campo, dagli Ufficiali di gara o dai rappresentanti della Procura a bordo del recinto di giuoco), dal calciatore interista, e non disconosciute nel loro tenore offensivo e minaccioso dal medesimo "offendente", il cui contenuto discriminatorio però, senza che per questo venga messa in discussione la buona fede del calcia-tore della Soc. Napoli, risulta essere stato percepito dal solo calciatore "offeso" (Juan Jesus), senza dunque il supporto di alcun riscontro pro-batorio esterno, che sia audio, video e finanche testimoniale [...]».
La nota della Federcalcio poi conclude: «Ritenuto pertanto che non si raggiunge nella fattispecie il livello minimo di ragionevole certezza circa il contenuto sicuramente discriminatorio dell’offesa recata di non applicare le sanzioni previste dall’art. 28 CGS nei confronti del calciatore Francesco Acerbi (Soc. Internazionale)».