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Acquista un dipinto di Van Gogh senza saperlo, vale 15 milioni. Trovato un capello rosso nella vernice, è davvero dell'autore?

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In un polveroso mercatino delle pulci del Minnesota, un anonimo collezionista di antiquariato ha sborsato meno di 50 dollari per un vecchio dipinto senza sapere di poter avere tra le mani un'opera di Vincent van Gogh. L'acquisto risale a qualche anno fa, ma oggi un team di esperti di New York sostiene che quell'opera potrebbe essere un autentico Vincent van Gogh, con un valore stimato di ben 15 milioni di dollari.

Immagine del dipinto diffusa dal New York Post

Il ritratto a olio, finora sconosciuto, raffigura un pescatore con la pipa ed è stato realizzato nel 1889, lo stesso anno in cui l'artista dipinse il celebre Notte stellata.

Se la scoperta fosse confermata, si tratterebbe di una delle più incredibili rivalutazioni artistiche degli ultimi anni.

Un Van Gogh autentico? Spunta un capello rosso intrappolato nella vernice

Maxwell Anderson, ex curatore del Metropolitan Museum of Art, si è detto «colpito da ciò che ho visto», riferendo al Wall Street Journal che a catturare la sua attenzione è stato un particolare dettaglio: le linee del sorriso che incorniciano il volto del pescatore, tipiche dello stile di Van Gogh. Ma c’è di più. Un singolo capello rosso, dello stesso colore della chioma dell'artista, è rimasto intrappolato nella vernice, un indizio che ha acceso l'entusiasmo degli esperti.

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Per confermare l’autenticità dell’opera, Anderson ha coinvolto un team di restauratori, scienziati e storici dell’arte. Dopo un’attenta analisi, il gruppo ritiene che il dipinto possa davvero essere stato realizzato dal genio olandese.

I dettagli dei pigmenti usati nella vernice francese del XIX sec 

Un ulteriore indizio arriva dai pigmenti: il rosso presente nella tavolozza del dipinto corrisponde a una specifica marca di vernice usata nel sud della Francia alla fine del XIX secolo, un’epoca e un luogo chiave nella produzione artistica di Van Gogh.

L’opera raffigura un anziano pescatore con la barba bianca intento a riparare la sua rete su una riva deserta. Nell’angolo in basso a destra, un dettaglio misterioso: la parola "Elimar", che potrebbe essere il nome del soggetto ritratto, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal.

Alla ricerca dell’autenticità

«Questa somiglianza in movimento incarna il tema ricorrente di Van Gogh, la redenzione, un concetto spesso discusso nelle sue lettere e nella sua arte», ha dichiarato Maxwell Anderson. «Attraverso Elimar, Van Gogh crea una forma di autoritratto spirituale, consentendo agli spettatori di vedere il pittore come desiderava essere ricordato».

Ma prima che il dipinto possa essere ufficialmente riconosciuto come un autentico Van Gogh, servirà l'approvazione del Museo Van Gogh di Amsterdam, l’istituzione di riferimento per l’attribuzione delle opere del maestro olandese.

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L’analisi dell’opera ha coinvolto un team di circa 20 esperti specializzati in chimica, storia dell’arte e diritto dei brevetti. Gli studiosi hanno collaborato con la società di ricerca artistica LMI Group di New York, che nel 2019 ha acquistato il dipinto da un anonimo collezionista di antiquariato. Ora, il mondo dell’arte attende con il fiato sospeso il verdetto finale su quello che potrebbe essere un clamoroso ritrovamento.

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