L'escalation militare nell'est della Repubblica Democratica del Congo, con la conquista, ieri, di una città strategica da parte del gruppo armato M23 sostenuto dal Ruanda, ha sconvolto l'agenda del vertice dei capi di Stato dell'Unione Africana che si tiene questo fine settimana nella capitale etiope, in assenza del presidente congolese Félix Tshisekedi.
Nella Rdc orientale, il gruppo armato M23 sostenuto dal Ruanda ha preso il controllo di Goma, capoluogo della provincia del Nord Kivu, alla fine di gennaio, prima di avanzare nella vicina regione del Sud Kivu. Ieri le truppe M23 e ruandesi hanno preso il controllo dell'aeroporto di Bukavu, capoluogo del Sud Kivu, sito strategico dove erano posizionate le forze armate congolesi. Poi, secondo fonti di sicurezza e umanitarie, un'avanguardia è entrata nella città attraverso i quartieri nord-occidentali.
L'imminente caduta di Bukavu, già caduta nel 2004 per mano dei soldati dissidenti dell'esercito congolese, darebbe alle truppe M23 e ruandesi il controllo totale del lago Kivu, che si estende lungo il confine con il Ruanda. Al contrario, l'esercito congolese è sostenuto in particolare dalle truppe sudafricane e burundesi.
Secondo l'Onu, nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo sono operativi circa 4.000 soldati ruandesi. Questo conflitto presenta un alto rischio di estensione nella regione, con diversi Paesi vicini alla Rdc, un enorme paese dell'Africa centrale, con una presenza militare sul suolo congolese.
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