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La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha dichiarato irricevibile il ricorso con cui si chiedeva di annullare la condanna definitiva a 16 anni di reclusione presentato da Alberto Stasi, l'ex studente della Bocconi che sta espiando la pena con l'accusa di aver ucciso la fidanzata Chiara Poggi, a Garlasco (Pavia) il 13 agosto del 2007. Nel ricorso Stasi lamentava la violazione dei suoi diritti in quanto nel secondo giudizio di appello non sarebbero stati sentiti un paio testimoni su alcuni argomenti richiesti dalla sua difesa. Sul punto la Cassazione nel 2018 aveva già rigettato un ricorso straordinario. Stasi, che già da tempo lavora all'esterno del carcere di Bollate, dovrebbe chiudere il suoi debito con la giustizia, scontando la pena, tra circa tre anni e mezzo. «Spero che questa decisione ponga una volta per tutte la parola fine a questa vicenda giudiziaria», ha il commentato l'avvocato Gian Luigi Tizzoni, legale della famiglia di Chiara Poggi. Nel dichiarare irricevibile, in quanto manifestamente infondato, il ricorso la Cedu, tra l'altro, ha considerato «che la decisione della corte d'assise d'appello di rinvio di non sentire nuovamente B. non abbia compromesso l'equità del procedimento penale a carico del ricorrente, considerata nel suo complesso».