La Russia «sta chiedendo troppo» per arrivare alla pace in Ucraina, ma gli Usa ritengono che Vladimir Putin possa alla fine accettare un accordo, a patto però che Mosca e Ucraina si siedano finalmente allo stesso tavolo per trattare direttamente. Quasi quattro mesi dopo l'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, che aveva promesso di mettere fine al conflitto in tempi molto più rapidi, il quadro della situazione è stato tracciato in questi termini dal suo vice J.D Vance. Al quale, qualche ora dopo, si sono aggiunte le parole dello stesso presidente: «Non sono contento, qualcosa deve essere fatto». Il presidente è sembrato comunque spiazzato dalla domanda del reporter e prima di rispondere ha chiesto: «Quando le ha dette queste cose?», riferendosi a Vance.
A Mosca, intanto ieri sono arrivati i leader stranieri che venerdì presenzieranno sulla piazza Rossa alla parata per l'80° anniversario della vittoria sul nazifascismo. Tra loro il presidente cinese Xi Jinping, che prima di lasciare Pechino ha lanciato un messaggio a Washington affermando che l'alleanza sino-russa non è di carattere transitorio, e quindi non potrà essere messa in pericolo dal dialogo avviato da Trump con il Cremlino. Russia e Cina «devono resistere congiuntamente a qualsiasi tentativo per interferire e minare l'amicizia e la fiducia reciproca», ha affermato Xi in un'intervista pubblicata su diversi media di Mosca.