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Animali e accoppiamento: perché ogni specie ha un periodo diverso

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TorinoToday

Redazione 27 ottobre 2024 08:01

Nel mondo degli animali le tecniche di conquista e corteggiamento sono differenti, a volte rispondono ai veri e propri rituali. Così come sono diversi gli accoppiamenti in particolare il periodo in cui si svolgono nel corso dell’anno. Molto dipende da fattori ambientali che cambiano in base alla specie.

Il periodo di calore degli animali

Come abbiamo anticipato ogni specie è differente e questo ha delle conseguenze anche sull’accoppiamento e sul periodo in cui le razze vanno in calore.

Di solito gli animali si dividono in monoestrali e poliestrali. Alla prima categoria appartengono tutte quelle specie che vanno in calore una sola volta all’anno. Tra gli animali che hanno queste caratteristiche ci sono i cervi e le volpi, ma più in generale gli ovini, i bovini e gli equini che si trovano allo stato selvatico.

Al gruppo dei poliestrali invece appartengono gli animali che hanno più cicli di calore all’anno e sono legati alla stagionalità. In questa categoria rientrano le capre, le pecore, i cavalli, i cinghiali e le gatte. Un discorso a parte merita l’asino che si riproduce in periodi dell’anno che non sono legati alla stagionalità.

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I fattori che regolano il periodo riproduttivo

Gli ormoni hanno un ruolo centrale nel fenomeno dell’accoppiamento e della riproduzione. Nonostante siano centrali, il loro funzionamento dipende da una serie di fattori. A influire sul ciclo ormonale e sull’eventuale accoppiamento delle varie specie agiscono fenomeni come la temperatura, l’umidità e il fotoperiodo. In quest’ultimo caso un ruolo centrale lo svolge la melatonina, un ormone prodotto dal corpo durante le ore di buio. Nel momento in cui il corpo è esposto maggiormente alla luce, lo stesso capisce il periodo dell’anno e il tempo.

Detto questo è importante sapere che esistono due tipologie di fotoperiodi, quello positivo e quello negativo. Nel primo caso la maggior presenza di luce - che avviene soprattutto in primavera ed estate - ha un’influenza positiva sugli animali indicandogli che è il momento di aumentare l’attività produttiva. In autunno e inverno avviene il contrario e gli animali maggiormente esposti sono i gatti e i cavalli.

Capre e pecore, invece hanno un fotoperiodo negativo che li porta a riprodursi soprattutto nel periodo autunnale o invernale, cioè quando la presenza di luce è minore.

Gli animali si riproducono solo in determinati periodi

Non sono solo fattori biologici a determinare il periodo di riproduzione degli animali, ci sono altre motivazioni evolutive e fisiologiche. L’accoppiamento è legato molto alla sopravvivenza dei cuccioli, quindi per alcune specie è fondamentale che i piccoli nascano in primavera o estate perché: in questo periodo, infatti, il cibo è abbondante e le temperature sono miti. Di conseguenza i cuccioli hanno tutto quello che gli serve per sopravvivere e i “genitori” hanno anche le energie necessarie per occuparsi di loro.

Inoltre, la stagionalità della riproduzione ha anche lo scopo di evitare che ci siano accoppiamenti tra parenti. Gli animali molto spesso migrano in zone diverse e lontane prima che sentano di nuovo la necessità di accoppiarsi e questo limita la possibilità di incrociarsi e di accoppiarsi con consanguinei.

Articolo originale su Today.it

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