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Viene ricoverata in ospedale per un presunto caso di botulismo da olive in salamoia, ma era un ictus. È l’incredibile storia che tiene banco in queste ore ad Arce, dove alla vigilia di Natale il sindaco Germani pubblica un post sulla pagina istituzionale del Comune per mettere in guardia la popolazione sulla presenza di olive presumibilmente contaminate da botulino. Ed è psicosi. L’allarme rimbalza da un’abitazione all’altra, decine di olive pronte per condire baccalà e insalate di rinforzo finiscono nella pattumiera. Nessuno avrebbe però mai potuto immaginare che l’anziana, accasciatasi dopo aver aperto il barattolo che le era stato regalato da un’amica, quelle olive non l’aveva nemmeno assaggiate ed era stata invece colpita da un ictus. Quando a casa sono arrivati i sanitari del 118 allertati dai familiari, quel vasetto sul tavolo aveva subito destato sospetti ed il personale lo aveva preso per eseguire le analisi biologiche. I sospetti erano fondati perché le olive erano effettivamente contaminate dalla temibile tossina botulinica.
L’AVVISO
Ecco quindi che la Asl avverte immediatamente il sindaco che a sua volta rende pubblico l’avviso alla cittadinanza: «L’Asl di Frosinone Direzione Igiene Sanità pubblica ci ha informato che un nostro concittadino è stato ricoverato presso l’ospedale Spaziani di Frosinone per presunta intossicazione da botulino. ‘A seguito di indagini ed analisi biologiche per sospetto caso di botulismo - scrive la direzione sanitaria - in un vasetto di olive in salamoia prodotte in ambito domestico. Si ignora al momento che possa essere il produttore di tale vasetto di olive (…). Si invita pertanto la popolazione ad evitare il consumo di olive in salamoia di produzione domestica qualora non si abbia l’assoluta certezza sull’origine del prodotto e sulla sua sicurezza dal punto di vista alimentare’. In considerazione della pericolosità di queste tossine faccio appello a tutti i cittadini affinché osservino scrupolosamente quanto chiesto in via prudenziale dalla direzione di igiene sanità pubblica dell’Asl di Frosinone».
L’EPILOGO
Sono trascorse 48 ore e sulla vicenda è stata fatta chiarezza. L’anziana, come detto, è stata colpita da ictus, ha riferito di non aver ingerito nessuna oliva, attualmente sta molto meglio. Le olive erano effettivamente contaminate ma non è chiara la provenienza. Ad Arce le olive in salamoia di produzione domestica sono sparite dalle abitazioni. «L’allarme è rientrato», ha detto ieri il sindaco Germani che ricorda i pericoli derivanti dalle conserve fatte in casa senza seguire precisi standard igienici. Il pericolo biologico più rilevante nel processo di produzione delle conserve tra cui le olive in salamoia è rappresentato proprio dalla presenza e proliferazione del botulino, una specie batterica che può trovarsi nelle materie prime vegetali.