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Elena, nome di fantasia, era incompatibile con il 97% dei donatori a causa del suo sistema immunitario, che presentava un livello di sensibilizzazione estremamente elevato. Questa condizione implicava che il suo organismo avrebbe potuto rifiutare la maggior parte degli organi donati, rendendo l’attesa per un cuore compatibile ancora più difficile e lunga. Ma dopo 13 anni, e proprio nei giorni di Natale, il "miracolo" tanto atteso è finalmente arrivato.
Il trapianto nei giorni di Natale
La donna di 57 anni da sei mesi era ricoverata al Monaldi presso la T-Zone, area dedicata alla degenza di pazienti trapiantati e in attesa di trapianto di recente istituzione. Conviveva con una severa cardiomiopatia dilatativa familiare. Anche la sorella era stata trapiantata di cuore nel 2010, all'epoca scelse il Niguarda di Milano, oggi invece è seguita in follow-up al Monaldi. La storia clinica di Emilia, nome di fantasia era, però, ancora più complessa. Il suo sistema immunitario, infatti, presentava un livello di sensibilizzazione estremamente elevato, con la presenza di anticorpi che la rendevano incompatibile con il 97% dei donatori disponibili.
Un caso rarissimo, definito dai medici, che è stato affrontato con un approccio multidisciplinare da un team di oltre trenta professionisti composto da cardiologi, immunologi, internisti, infettivologi, anestesisti e cardiochirurghi specializzati in trapianti che hanno sviluppato un piano terapeutico personalizzato. Hanno prima sottoposto la donna a una terapia desensibilizzante mirata a ridurre il livello di anticorpi e, successivamente, sispiega in una nota, l'hanno inserita in un protocollo immunologico innovativo sviluppato con la supervisione del Centro Nazionale Trapianti e del professor Luciano Potena, direttore del direttore dell'unità operativa di Insufficienza Cardiaca e Trapianti dell'Irccs Policlinico di Sant'Orsola. Un percorso lungo e complicato che ha avuto lo sperato lieto fine proprio nel periodo natalizio, quando è finalmente arrivata la disponibilità di un cuore compatibile. Immediatamente si è messa in moto la macchina organizzativa che ha coinvolto il personale del Crt e la direzione medica di presidio del Monaldi, per il coordinamento di tutte le operazioni, l'equipe per il prelievo dell'organo, il team di chirurghi, anestesisti e personale tecnico e infermieristico per l'impianto. L'intervento è stato eseguito con successo e ora Emilia sta bene e attende di poter finalmente far ritorno a casa.
«In questi lunghi mesi di ricovero ci siamo affezionati ad Emilia. La sua storia ha toccato e coinvolto tutti noi, ha detto Anna Iervolino, direttore generale dell'Azienda Ospedaliera dei Colli. Il 2024, segnato dalla adozione del nuovo modello organizzativo del Centro Trapianti di Cuore Adulti, chiude con un bilancio assolutamente positivo in termini di numeri e risultati. «Venti trapianti di cuore e sette assistenze meccaniche al circolo sono il frutto di un lavoro di squadra e sono la dimostrazione dell'efficienza del nuovo modello organizzativo adottato. Risultati eccellenti da cui partire per costruire il prossimo futuro», ha concluso il direttore generale.