La "finale perfetta" dell'Australian Open, che mette di fronte il n.1 e il n.2 al mondo, chiude un cerchio perfetto per Jannik Sinner, il quale dalla vittoria in rimonta su Daniil Medvedev di 12 mesi fa ha dato il via al suo dominio.
A quanto si è visto a Melbourne, lievi disturbi a parte, l'azzurro è tanto completo da lasciare poco spazio alle speranze del rivale, Alexander Zverev, di conquistare il suo primo slam in carriera e impedirgli di fare il bis nel torneo 'down under'.
Il tedesco, in ogni caso, è forse l'unico al momento in possesso dei colpi e del fisico (anche per quanto visto a Melbourne) per non dare per scontata l'assegnazione del trofeo e del ricco assegno riservato al vincitore. Superati, a quanto pare, i disturbi dei giorni scorsi, Sinner anche dopo la vittoria in semifinale sullo statunitense Ben Shelton, tre set quasi senza storia, ha lavorato sui particolari e senza forzare. La vigilia è trascorsa con allenamento in un campo al chiuso del National Tennis Centre, lontano dal sole e dagli sguardi dei curiosi.
Un isolamento fondamentale per assorbire al meglio i consigli di Simone Vagnozzi, per concentrarsi su quel che ci sarà da fare in campo, cercando di non farsi distrarre dall'enorme attesa che c'è nei suoi confronti, con un'Italia che dalle 9,30 sarà incollata agli schermi e c'è anche la diretta in chiaro su Nove. Zverev, che finora al contrario di Sinner ha perso entrambe le finali slam cui ha partecipato, ha una storia favorevole negli scontri diretti con l'altoatesino, che peraltro ha vinto l'ultimo, l'anno scorso al Masters 1000 di Cincinnati.
Una statistica, quindi, che conta fino ad un certo punto, mentre è vero che il tedesco potrebbe essere più fresco per affrontare un'eventuale maratona, dato che negli ultimi giorni ha giocato solo quell'ora e mezza scarsa contro Novak Djokovic. Con polemiche al seguito per l'augurio del serbo al tedesco di portare a casa il trofeo. Ci vuol altro per far traballare la tranquillità di Sinner, che ha ridimensionato le parole del serbo senza creare un caso, ma il parere implicito dell'ex n.1 sulle condizioni di Zverev, che non a caso al momento è il n.2 al mondo, va comunque tenuto in considerazione.
La sconfitta di Simone Bolelli e Andrea Vavassori nella finale di doppio contro il finlandese Harri Heliovaara e il britannico Henry Patten ha fatto sfumare il sogno di un possibile en plein azzurro al maschile, ma il risultato complessivo a Melbourne è comunque straordinario per l'Italtennis, considerando anche il cammino di Lorenzo Sonego che ha sfiorato l'approdo in semifinale. Domani a fare il tifo per Sinner ci sarà anche la bielorussa Aryna Sabalenka, la n.1 Wta che oggi ha mancato il bis consecutivo perdendo a sorpresa il match per il titolo con la statunitense Madison Keys. Tra le curiosità del primo slam stagionale c'è la finale del torneo junior maschile, vinta dal 18enne svizzero Henry Bernet. Capelli rossi come Sinner, ma nativo di Basilea come Roger Federer col quale condivide il rovescio a una mano. Se ne sentirà riparlare (qualcuno lo evoca come il grande erede di Roger), ma al momento il presente, e il futuro, è nelle mani di Jannik.
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