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Per l’auto sarà quasi l’anno zero. Tanti nodi verranno al pettine e lo scenario potrebbe veramente cambiare. Sarà colpa della transizione? Solo in piccola parte perché il cambiamento è stato già avviato. Il mondo è globale, ma per l’automotive è ancora diviso a spicchi. E c’è chi ride e chi piange. Chi ha gli incubi andando a letto è soprattutto l’Europa, per almeno un secolo locomotiva delle 4 ruote si è ritrovata in un banco di nebbia. Certo l’Unione Europea e le sue regole hanno le loro colpe, ma l’affare è molto più complesso e non è detto che intervenendo il giocattolo si possa riaggiustare.
Forse non basterà più neanche chiudersi a riccio perché dei 90 milioni di vetture l’anno, nel vecchio continente se ne vendono poco più di 10. I nostri costruttori, considerati eccellenza, erano abituati ad esportare. Ora non più così e devono anche difendersi dal massiccio assalto cinese. La tecnologia non è più top, mentre i costi sono i più alti del pianeta: una matassa ingarbugliata con il bandolo introvabile. Stellantis non naviga in acque tranquille e dovrà ritrovare l’assetto con un nuovo ceo che ancora non si vede all’orizzonte. Volkswagen non è affatto messa meglio e il recente accordo trovato con i sindacati chissà se basterà.
Gli altri non ridono, inchiodati dalle pesanti multe per la CO2. Verranno tolte? Sarà spostato in avanti il divieto del 2035? Ma rimettendo mano alle regole si getta l’ancora alla transizione e non è detto che sia un bene. Cina e America, infatti, corrono. Pechino non si sa come imbrigliarlo. Si dovrà discutere ancora sui dazi per le elettriche, intanto l’invasione è portata avanti con le termiche ancora più pericolose. Intanto il patria le vetture con la spina hanno superato quelle tradizionali e il target che Bruxelles sognava per il 2035, i cinesi lo raggiungeranno senza imposizioni nel 2030...
Gli Usa resteranno a guardare? Manco per niente. Tesla, con l’avvento di Trump, potrebbe decollare con il valore in borsa continua a salire. Il presente dell’auto è elettrico, il futuro è elettronico con il software e la gestione e trasmissione dati indispensabili per realizzare l’intelligenza artificiale e la guida autonoma. Se i vicoli a batteria parlano cinese, l’80% del mercato automotive dei microchip è in mano ad Nvidia che ha un valore di quasi 3.500 miliardi contro la decina dei costruttori di auto tradizionali...