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A un anno dal suo insediamento in Bankitalia, il Governatore Fabio Panetta avvia un’importante riorganizzazione della rete territoriale di via Nazionale che tiene conto «dell’evoluzione della domanda di servizi da parte dei cittadini».
Con il coinvolgimento delle strutture centrali e delle filiali, è stato varato un modello organizzativo che valorizza la presenza della Banca sul territorio e favorisce al contempo un utilizzo delle risorse più efficiente, flessibile e integrato con gli uffici centrali. Il piano “Sviluppo delle funzioni e adeguamento degli assetti della rete territoriale” è stato presentato mercoledì 2 ai rappresentanti delle sigle sindacali presenti a Palazzo Koch.
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La banca centrale punta a «potenziare il ruolo della rete nelle attività di rilievo strategico e con maggiori prospettive di sviluppo (tutela della clientela, educazione finanziaria, contrasto al riciclaggio), confermando lo svolgimento delle attività più consolidate (analisi e ricerca economica, vigilanza prudenziale, circolazione monetaria), con assetti aggiornati per garantire un più efficace ed efficiente presidio delle attività». Inoltre «si rafforzerà il rapporto tra la Banca e i diversi stakeholder presenti sul territorio, valorizzando il ruolo dei direttori».
Nel nuovo assetto, con 36 filiali, trova conferma il modello di presenza istituzionale basato su filiali regionali (alle quali sono assimilate le filiali provinciali del Trentino-Alto Adige) con dimensioni e strutture interne differenziate; sulle maggiori 8 (Torino, Milano, Bolzano, Bologna, Venezia, Firenze, Roma e Napoli) è destinata a concentrarsi gran parte dell’operatività. Rimangono 6 le filiali specializzate nel trattamento del contante e 9 altre filiali resteranno a presidio principalmente delle attività di gestione del contante ma saranno attive anche nei servizi al cittadino, nell’educazione finanziaria e nel supporto all’analisi economica. Saranno chiuse due filiali, Livorno (47 addetti) e Brescia (29) a causa di livelli di attività divenuti nel tempo molto bassi: in queste province, come in tutte quelle in cui già oggi non è insediata una filiale, la Banca assicurerà la propria presenza istituzionale, fornendo servizi tramite le filiali regionali. L’attuazione del piano verrà realizzata con gradualità entro i primi mesi del 2026. Anche le altre principali banche centrali dell’Eurosistema hanno razionalizzato nel tempo la propria rete territoriale: negli ultimi 20 anni la Bundesbank ha ridotto le sue filiali da 154 a 40, la Banque de France da 211 a 108 (alcune delle quali collocate in uffici della prefettura o in locali di dimensioni ridotte con funzioni limitate di rappresentanza), il Banco de España da 52 a 15.
LA RETE TERRITORIALE
La rete territoriale svolge molte funzioni: la vigilanza prudenziale, di tutela e antiriciclaggio, la segreteria tecnica dell’Arbitro Bancario Finanziario (ABF), l’analisi e ricerca economica, la circolazione monetaria, l’ICAS (sistema di valutazione del merito di credito delle imprese) e servizi informativi ai cittadini. Dopo le due riforme del 2007 e del 2015, la rete si è ridotta da 97 del 2007 ad appunto 38. Nel network operano 1.949 addetti, pari al 28% della compagine della Banca (erano 2.570, il 36%, nel 2015). Alle filiali è riconducibile direttamente circa un quarto dei costi operativi della Banca con un peso rilevante del costo del lavoro.
Il riordino, ispirato a una logica di efficienza e di ammodernamento della presenza della banca centrale sul territorio, trova fondamento nel fatto che «negli ultimi anni la rete è stata interessata da profondi cambiamenti: la riduzione e concentrazione degli intermediari vigilati decentrati, anche a seguito della riforma del credito cooperativo (negli ultimi 6 anni il numero degli intermediari è sceso da circa 730 a circa 390, in gran parte soggetti diversi da banche; oltre il 75% di questi ha sede legale in sole 4 province (Milano, Roma, Bolzano e Torino); la diminuzione dei flussi di banconote intermediati dalle Filiali e la crescente digitalizzazione dei servizi al pubblico».
LE FILIALI
Le Filiali continuano a rappresentare un presidio imprescindibile per l’offerta di servizi sul territorio. In un’economia con differenze regionali marcate, la loro presenza consente di acquisire una conoscenza più approfondita delle realtà economiche e sociali del Paese e, con una maggiore apertura verso l’esterno, consentono di rafforzare le relazioni con le istituzioni e le comunità locali, in una logica di servizio al cittadino. Nel suo complesso, il progetto intende: a) valorizzare il ruolo istituzionale della Banca, sviluppando le funzioni a maggior valore aggiunto per i cittadini e le istituzioni a livello locale; b) rafforzare il rapporto tra la Banca e il territorio attraverso l’attribuzione di maggiori responsabilità ai Direttori, in particolare delle Filiali regionali, nelle attività che comportano un’intensa interlocuzione con i cittadini, le imprese e le istituzioni; c) potenziare il coordinamento e l’integrazione in tutte le filiere di attività tra Filiali e tra queste e l’Amministrazione Centrale; d) rafforzare le professionalità della rete, con investimenti nello sviluppo di competenze specialistiche.
Nella riorganizzazione dei compiti di vigilanza prudenziale saranno decentrati alle Filiali circa 80 altri intermediari, perlopiù non bancari; i gruppi e gli intermediari individuali vigilati dalla rete saliranno così a 470 (di cui circa 70 banche); ciò consente di tener conto della progressiva diminuzione degli intermediari decentrati dovuta al processo di concentrazione e alla costituzione dei due gruppi bancari cooperativi significant che ha comportato, con l’adozione di un approccio consolidato, una riduzione delle attività prudenziali in precedenza condotte sulle singole BCC.
Alle Filiali sarà decentrata la responsabilità della vigilanza antiriciclaggio sui medesimi intermediari decentrati ai fini prudenziali, con alcune differenze. Alla rete saranno assegnati compiti di vigilanza di tutela su oltre 600 intermediari. In particolare, per l’attività di tutela della clientela – che, oltre alla vigilanza (incluso il mistery shopping e le verifiche presso gli sportelli a fini di trasparenza), comprende la gestione degli esposti – saranno costituite divisioni dedicate, nell’ambito delle quali verranno ricondotte anche l’educazione finanziaria e la gestione delle richieste di accesso alla Centrale dei Rischi. L’attività di educazione finanziaria sarà potenziata e incardinata all’interno delle nuove unità dedicate alle funzioni di tutela, con un assetto organizzativo più strutturato dell’attuale.
Analisi e ricerca economica territoriale continueranno a far perno sulle filiali regionali, con un assetto che prevede 17 divisioni e 4 nuclei (Aosta, Bolzano, Campobasso e Potenza): le filiali regionali continueranno a svolgere le indagini campionarie, anche con il coinvolgimento di addetti delle altre filiali, ad analizzare la struttura economica e finanziaria delle regioni, a redigere il Rapporto annuale sull’andamento dell’economia regionale e l’Aggiornamento congiunturale autunnale, a collaborare alla redazione del Rapporto sull’economia delle regioni italiane e di altre pubblicazioni ufficiali della Banca, a partecipare a progetti di ricerca promossi dal Dipartimento Economia e statistica.
Il nuovo assetto sarà accompagnato da un rafforzamento dei meccanismi di coordinamento dei compiti della rete, con particolare riferimento ai sistemi di programmazione delle attività e delle risorse, oltre a un maggior coinvolgimento dei Direttori di Filiale sui temi istituzionali e di sviluppo organizzativo e gestionale.