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Bettini scrive a Socci: cristiani e socialisti si incontrano nella storia

2 giorni fa 1
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Caro direttore, in un articolo ospitato dal suo giornale il 24 dicembre, Antonio Socci polemizza sulla mia interpretazione del recente “Discorso alla città” dell’arcivescovo di Milano Delpini, circa la «stanchezza» della gente nella società di oggi e la conseguente necessità di pensare un «oltre».
Sostiene che essa, al contrario di ciò che penso io, si riferisca esclusivamente al desiderio di Dio.

Socci è conoscitore, assai più di me, di tali temi. Tuttavia, in questo caso, sembra fraintendere sia il senso delle parole del Monsignore, sia le mie intenzioni politiche rispetto ad esse. Ovviamente, Delpini muove da una fede profonda e dalla speranza nell’avvento del «regno di Dio». Eppure, chiaramente, invoca i segni di «tale regno» nell’operare qui ed ora, tutti assieme credenti e non credenti, secondo giustizia, la più «perfetta» possibile. Insediarla nel mondo in più grandi territori umani, infatti, apre e prepara alla «salvezza». Riporto alcune frasi del testo: «La gente è stanca di un lavoro che non basta per vivere (...) è stanca della burocrazia (...) della frenesia che si impone alla vita delle famiglie (...) dei servizi pubblici che costringono a ricorrere al privato (...) di una politica che si presenta come una successione irritante di battibecchi (...) dei social che veicolano narcisismo, volgarità ed odio». Obiettivi terreni, che invocano un radicale cambiamento.

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