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Biden sempre più solo, un gruppo di 168 finanziatori gli chiedono di lasciare. L'erede della Disney: stop donazioni?

6 mesi fa 6
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Biden è sempre più isolato. Un gruppo di 168 fra manager, attivisti e finanziatori ha chiesto al presidente Usa di ritirarsi. «Chiediamo rispettosamente il ritiro della candidatura per il bene della nostra democrazia e del nostro paese», si legge nella lettera inviata alla Casa Bianca e riportata da Washington Post. La missiva è stata organizzata da Leadership Now Project, associazione fondata nel 2018 in risposta ai crescenti timori per le minacce alla democrazia. Fra i 168 firmatari ci sono Christy Walton, la nuora del fondatore di Walmart, il miliardario investitore Mike Novogratz e il professore di Harvard Lawrence Lessing.

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Abigail Disney: stop donazioni

I grandi finanziatori del partito democratico stanno abbandonando il presidente Joe Biden. Abigail Disney, nipote di Roy O. Disney, cofondatore di The Walt Disney Co., ha dichiarato alla Cnbc l'intenzione di interrompere le donazioni al partito che ha finanziato per anni, finché Biden non si ritirerà. "Si tratta di realismo, non di mancanza di rispetto", ha spiegato. "Biden è un brav'uomo e ha servito il Paese in modo ammirevole, ma la posta in gioco è altissima", ha aggiunto. "Se Biden non si ritirerà, i democratici perderanno. Ne sono assolutamente certa. Le conseguenze della sconfitta saranno veramente catastrofiche". Secondo la Cnbc, ci sono altri grandi donatori del partito democratico che sposano la linea di Abigail Disney.

La nuova gaffe

Ad aggravare la situazione del presidente Usa una nuova gaffe avvenuta nel corso di un'intervista. Biden si è detto «orgoglioso» di essere «la prima vicepresidente afroamericana, la prima donna afroamericana a servire con un presidente afroamericano». Il presidente in realtà voleva dire di essere stato il vice di Barack Obama e di aver scelto Kamala Harris come sua numero due. La campagna di Biden minimizza l'errore: «È chiaro quello che il presidente voleva dire. Stiamo passando il livello dell'assurdo», ha provato a rintuzzare la portavoce della campagna Ammar Moussa.

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