I magistrati pratesi, guidato dal procuratore Luca Tescaroli, hanno individuato il punto da cui sono fuoriusciti i vapori di carburante che hanno creato le condizioni per l'esplosione al deposito Eni di Calenzano (Prato) del 9 dicembre in cui sono morte cinque persone.
Il passo avanti negli accertamenti oggi nel corso di un nuovo sopralluogo al quale hanno partecipato anche alcuni consulenti nominati per rispondere ai quesiti investigativi.
I reati ipotizzati nel fascicolo - al momento senza indagati - omicidio colposo plurimo, crollo doloso di costruzioni e rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro.
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