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SENIGALLIA - Camerieri introvabili e costi in continuo aumento hanno spinto Riccardo Ragnetti a chiudere la sua Osteria da Richi. Una scelta sofferta ma necessaria, nonostante il crescente lavoro soprattutto nei weekend. I clienti non sono mai mancati. Molti prenotavano, per essere certi di trovare posto, così da poter mangiare le prelibatezze del titolare-chef e trascorrere del tempo in un ambiente accogliente e familiare.
LA DECISIONE
Presto non potranno più farlo. L’ultimo servizio sarà per il pranzo del 4 maggio. «Un ringraziamento speciale lo voglio rivolgere a tutti i clienti che hanno apprezzato la passione e il cuore dell’osteria – racconta Ragnetti – sostenendoci sempre». Il giovane esercente ha raggiunto l’obiettivo, vedendo quanta gente in questi quattro anni ha varcato la porta del ristorante. In pieno Covid, nel 2021, ha fatto una scelta azzardata e coraggiosa che si è subito rivelata vincente.
I PROBLEMI
Superata la pandemia, è invece diventato sempre più difficile portare avanti un’attività in un periodo storico dove i dipendenti non si trovano e le spese, tra materie prime e bollette, continuano a lievitare. Così, mentre la città celebra da settimane le aziende che ce l’hanno fatta e da decenni sono ancora attive, ce ne sono altre che, come l’Osteria da Richi, fanno i conti con una triste realtà. Una situazione non più gestibile e saggiamente, seppure a malincuore, mettono la parola fine. «Al giorno d’oggi – dice - certi valori e immensi sacrifici non bastano per proseguire serenamente: i problemi con il personale, i costi e i margini di questo sistema sono sempre più insostenibili, questo comporta ahimè la consapevolezza di chiudere anche da parte di chi, come me, ha fatto del proprio lavoro una ragione di vita. Non è facile ma è arrivato quel momento. Dopo quattro anni di idee, fatica, energia e cuore, messi dentro questo posto, sta per calare il sipario». Riccardo Ragnetti, però, non è uno che si arrende facilmente e ammette «forse è solo un arrivederci, chissà. Certo è che fino al 4 maggio mi troverete qui, poi si spegneranno le luci. Magari per un po’, magari per sempre, magari per riaccendersi altrove». Nel 2021 ha ridato vita a una delle più storiche attività della città, l’osteria Da Adamo, lungo strada delle Grazie. Gli ha dato il nome, anzi il diminutivo: Richi, come tutti lo chiamano.
COSA SERVE
È rimasta un punto di riferimento con la cucina della tradizione a base di carne ma in chiave moderna, strizzando l’occhio a ricette innovative che hanno colpito nel segno. Come lui stesso ha ammesso, però, non basta cucinare bene, accogliere con il sorriso i clienti, avere sempre i tavolini pieni e la gente in coda, aspettando che se ne liberi uno, se manca la manodopera professionale. Soprattutto in sala sta scomparendo per insoddisfazione dei contratti, degli stipendi e dei sacrifici richiesti. «Di questo – conclude Riccardo Ragnetti – ne siamo consapevoli».