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ROMA. Dopo il disastro di sabato scorso a Milano per le Ferrovie ci sono stati appena due giorni di pausa, giusto il tempo (lunedì) per chiedere ufficialmente scusa ai viaggiatori italiani, per poi riprecipitare nel caos. E di nuovo, da tutta l’opposizione a partire da Schlein e Conte, sono partite le bordate contro il ministro dei Trasporti Matteo Salvini alla cui inerzia viene imputata la sequenza di disservizi che stanno - secondo le stime di Unimpresa - provocando ben 3,16 miliardi di euro di danni all’anno.
Il primo guaio si verifica a inizio giornata sulla Firenze-Roma - è il leader dei 5 Stelle Giuseppe Conte a segnalarlo sui social parlando di «treni colabrodo» - coi convogli dell’alta velocità dirottati sulla linea tradizionale per ovviare ad un «inconveniente tecnico» che ha colpito la tratta Valdarno-Arezzo. L’ad della Ferrovie Stefano Donnarumma a botta calda ha cercato di minimizzare questo guasto ammettendo solo «un problema al Sud Italia per il maltempo». E che problema: fin dalle prime ore della mattina, infatti, la linea Salerno-Reggio Calabria, è andata letteralmente in tilt a causa dei danni provocati da neve e maltempo. Risultato: blocco totale della circolazione con 9 treni tra alta velocità e Intercity cancellati o limitati e due treni notturni che sono arrivati ad accumulare più di 350 minuti di ritardo. Impossibile anche attivare gli autobus sostitutivi con centinaia di viaggiatori abbandonati a loro stessi e per questo inferociti. Solo in serata la circolazione verso Roma, secondo Fs, è tornata regolare.
Ma proprio a Roma poco dopo le 18 è scattata un’altra emergenza che ha bloccato il principale nodo ferroviario del Paese per quasi un’ora. In questo caso un guasto ad una cabina elettrica (ancora una volta!) ha «spento» gli impianti che regolano la circolazione. «Si sono disconnessi» han spiegato dalle Fs. I treni a media e lunga percorrenza hanno così dovuto subire variazioni di percorso. Ancora peggio è andata ai treni del trasporto regionale che hanno subito ritardi, variazioni e molte cancellazioni.
Centinaia di passeggeri, testa all’insù, si sono messi a scrutare i pannelli elettronici cercando di capire il loro destino: i ritardi in partenza e in arrivo erano tutti a due cifre, dalla mezz’ora in su. Con 180 minuti di ritardo viaggiava il treno per Reggio Calabria che sarebbe dovuto arrivare da Milano alle 17.40. «Ero venuto a prendere mia figlia, passerò la serata qui», ha spiegato Valdo Contini, fermo davanti al pannello che non accenna a fornire nessuna speranza. Il treno in arrivo da Porta Nuova portava 90 minuti di ritardo, quello da Fiumicino altrettanti. Tra i treni in partenza è stato cancellato quello che Fs ha definito eufemisticamente «regionale veloce» per Perugia mentre sia il Frecciarossa che il regionale per Napoli scontavano entrambi 60 minuti di ritardo. «’A livella dei treni – ha commentato Andrea Proto in paziente attesa sul marciapiede – non c’è distinzione tra veloci e meno veloci, hanno tutti lo stesso ritardo». Portava 55 minuti di ritardo il treno in partenza per Torino e altrettanti quello per Taranto. Barbara Misurati deve andare verso nord, Carla Panella verso Sud. Anche in questo caso il ritardo è lo stesso, e pure la rabbia. «Ma Salvini dov’è? Che sta facendo invece di occuparsi dei treni?».
É la stessa cosa che hanno chiesto tutti i leader dell’opposizione, dopo l’ennesima giornata nera delle nostre ferrovie. «Il trasporto su rotaia sembra impazzito. Ma che sta succedendo in Italia» ha scritto su X Matteo Renzi tornando a chiedere al ministro di presentarsi in Senato a riferire. «Noi - ha aggiunto - siamo pronti a presentare la mozione di sfiducia». Dura anche la segretaria del Pd Elly Schlein che ha accusato Meloni e Salvini di «paralizzare il Paese». «Cosa fanno per arginare il disastro che hanno creato sul trasporto pubblico? Con la loro gestione stanno paralizzando l’Italia, con effetti devastanti sulla vita quotidiana dei cittadini e danni incalcolabili all’economia e al turismo del Paese – ha dichiarato la leader dem -. Ogni giorno si registrano ritardi, mancanza di informazioni per i viaggiatori e rimborsi bloccati. Questo è un Paese che ogni giorno parte con un’ora di ritardo, non ce lo possiamo più permettere». Avs, a sua volta, ha deciso di lanciare una campagna social dedicata ai continui guasti e ritardi sulle linee al grido di «Raccontaci la tua storia e aiutati a svegliare Salvini». Anche Conte vuol fare lo stesso: «Aggiorniamo il governo, chiuso nelle sue stanze dorate, su quel che sta accadendo nel mondo reale – ha scritto il presidente dei 5 Stelle sui social -. Tutti i treni fermi e circolazione paralizzata: un altro disastro. Quando ci proporranno soluzioni dignitose per un paese civile? Sveglia!».