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Carlo D'Attanasio, arrestato in Papua Nuova Guinea e malato di cancro. L'avvocato: «Bisogna arrivare alla Corte Europea dei Diritti Umani»

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Carlo D'Attanasio, cittadino italiano malato di cancro al colon, è stato arrestato in Papua Nuova Guinea con l'accusa di riciclaggio di denaro e traffico di stupefacenti. Nell'isola del Pacifico non riesce ad avere cure mediche adeguate per la sua malattia e l'avvocato Mario Antinucci si sta battendo per difendere la sua causa evidenziando le criticità del suo caso.

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La vicenda

Carlo D'Attanasio è bloccato in Papua Nuova Guinea senza adeguate cure mediche. L'avvocato lancia l'allarme chiedendo l'aiuto della Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo. L'uomo è accusato di riciclaggio di denaro per il finanziamento del terrorismo e collegato a un traffico di droga che passava per la Papua Nuova Guinea. Per questi reati è stato condannato lo scorso 24 settembre a 19 anni di reclusione. Antinucci mette in luce le modalità in cui si è svolto il processo del suo assistito sottolineando che la condanna è avvenuta seguendo procedimenti poco chiari: «Un giudizio inquisitorio, concluso il 30 dicembre 2023, e senza alcun contraddittorio» e D'Attanasio si è «sempre proclamato innocente». Per Antinucci la sentenza è stata totalmente parziale, i capi d’imputazione sono stati costruiti su basi indiziarie, sia con riguardo al narcotraffico internazionale, sia rispetto all’ipotesi di riciclaggio di denaro «dato che il valore dei 611 kg di cocaina corrisponde a circa 200 milioni di kina papuensi (l’equivalente di 46 milioni di euro)». 

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 Secondo il legale italiano: «Non si è formata alcuna prova in giudizio sul fatto che abbia portato la droga in Papua Nuova Guinea. È molto grave che il giudice, pur avendo evidenziato in sentenza le gravissime condizioni di salute dell'imputato in pericolo di vita, non abbia tenuto nella giusta considerazione il canale diplomatico attivato in Italia attraverso il Ministero degli Esteri per la consegna dello stesso al solo fine di essere sottoposto alle necessarie cure mediche in Italia». Per questo motivo l'avvocato ha intenzione di portare la causa del prigioniero a Strasburgo: «Bisogna attivare la procedura d'urgenza dinanzi alla Corte Europea dei Diritti Umani per la grave violazione del diritto alla vita di Carlo».  Antinucci è stato messo in contatto con D'Attanasio dall'imprenditore italiano Reginaldo Melis. Antonucci poi evidenzia come nel processo, ».Per questo, sarà attivata «la procedura d'urgenza dinanzi alla Corte Europea dei Diritti.

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