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Caso Garlasco, gli appunti di Sempio 'fatto cose brutte e inimmaginabili'

2 settimane fa 3
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 Appunti in cui avrebbe scritto di aver "fatto cose brutte", da "non immaginare" e in cui ci sarebbero riferimenti, è l'interpretazione di inquirenti e investigatori, al delitto di Chiara Poggi. E' quanto è stato trovato lo scorso febbraio dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano, nella spazzatura di Andrea Sempio, indagato nella nuova indagine della Procura di Pavia per l'omicidio della 26enne, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007.
Dei bigliettini trovati accartocciati nell'immondizia di Sempio ne hanno parlato oggi alcuni quotidiani, e sarebbero alcuni degli indizi che, per l'accusa, dimostrerebbero la sua responsabilità. Sono invece ancora in corso le analisi sugli altri fogli manoscritti sequestrati la scorsa settimana nella sua abitazione. E si ipotizza possano servire anche all'esperto del Racis che verrà incaricato di tracciare un profilo del 37enne, che 18 anni fa era uno dei ragazzi che frequentavano casa Poggi, in quanto amico del fratello minore di Chiara.

"L'impronta 33 evidenziata mediante l'impiego della ninidrina, è stata lasciata dal palmo destro di Andrea Sempio per la corrispondenza di 15 minuzie dattiloscopiche". Così in una nota il procuratore della Repubblica di Pavia Fabio Napoleone, dà ufficialità a quanto emerso nella giornata di ieri e anticipato da alcuni quotidiani, in merito all'impronta repertata sulle scale che conducono al seminterrato della villetta di Garlasco, dove è stato ritrovato il cadavere di Chiara Poggi. La traccia, precisa il procuratore, è stata analizzata "alla luce della nuove potenzialità tecniche a disposizione, sia hardware che software". 

Andrea Sempio "ha frequentato ogni angolo della casa, tranne la camera da letto dei genitori di Chiara e di Marco", compresa, dunque, la taverna e le scale in fondo alle quali venne trovato il corpo di Chiara Poggi e dove, sulla parete destra, è stata repertata l'impronta del palmo di una mano, attribuita da una nuova consulenza, disposta dai pm di Pavia, al 37enne.

Lo spiega l'avvocata Angela Taccia, che assiste, con il legale Massimo Lovati, l'amico storico del fratello della 26enne uccisa il 13 agosto del 2007 a Garlasco, nelle nuove indagini a suo carico. 

La legale sottolinea anche che "quella della Procura è una mera consulenza tecnica di parte, non una perizia", come quella che, invece, è in corso, disposta dalla gip con periti nominati dalla giudice, su tutte le analisi genetiche. "È solo ciò che dice una parte, senza averlo verificato in contraddittorio", ha detto ancora la legale, aggiungendo "chi vivrà, vedrà".

In una nota, il procuratore di Pavia Fabio Napoleone dà ufficialità a quanto emerso ieri e anticipato da alcuni quotidiani, in merito all'impronta: "L'impronta 33 evidenziata mediante l'impiego della ninidrina, è stata lasciata dal palmo destro di Andrea Sempio per la corrispondenza di 15 minuzie dattiloscopiche". La traccia, precisa il procuratore, è stata analizzata "alla luce della nuove potenzialità tecniche a disposizione, sia hardware che software". 

Una nuova testimone rivelato alla Procura di Pavia che Stefania Cappa le avrebbe confidato "di non essere affezionata alla cugina Chiara Poggi, anzi di non avere particolare simpatia nei suoi confronti. Si avvertiva dell'invidia o del rancore verso la cugina. Le stava antipatica. Diceva: 'Adesso che è morta tutti a dire che è buona, brava, bella. Non è buona e non è bella', aggiungendo altre parole offensive". 

La donna, di 48 anni, all'epoca dell'omicidio avrebbe raccolto le confidenze di Stefania Cappa, ora messe per iscritto e depositate tramite il suo avvocato, Stefano Benvenuto, alla Procura nell'ambito della nuova indagine sul caso Garlasco. 

"Loro mi devono vedere che vado al cimitero". È questa la frase che Stefania Cappa avrebbe detto poco dopo l'omicidio della cugina, vedendo la folla di giornalisti davanti alla lapide di Chiara Poggi, secondo il racconto della testimone.

La donna, che ha deciso di farsi avanti adesso dopo aver letto sui giornali che Stefania Cappa aveva detto "di aver avuto un ottimo rapporto" con la cugina, chiede anche di essere sentita dagli inquirenti. Il suo avvocato Stefano Benvenuto non rilascia dichiarazioni in merito. 

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