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Cecilia Sala libera, le parole di Massimo Giannini su Giorgia Meloni: qualcosa di impensabile

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Torna a casa Cecilia Sala: la giornalista è libera. Un capolavoro, un trionfo del governo e di Giorgia Meloni. Un innegabile trionfo. E del fatto del giorno se ne parla ovviamente a Otto e Mezzo, il programma condotto da Lilli Gruber su La7, la puntata è quella di mercoledì 8 gennaio.

Ospite in studio dalla Gruber, ecco Massimo Giannini, firma di Repubblica, una delle penne più estreme, feroci e terrorizzanti quando si esercita nel racconto di Meloni e del suo esecutivo. Eppure, di fronte all'evidenza dei fatti, anche Giannini è costretto ad arrendersi. E insomma, incredibile ma vero, l'ex direttore della Stampa non può che spendersi nell'encomio del premier.

"Cosa pensi di questa situazione, di questa liberazione, di quello che accadrà adesso con questo ingegnere iraniano. Alla fine chi ha vinto questa partita?", chiede Gruber. "Decisamente Giorgia Meloni, questo va detto in maniera molto chiara - risponde senza indugi Giannini -. Tra l'altro le cose si erano messe particolarmente male, anche per questo non si può non sottolineare il risultato umano prima di tutto ma poi anche politico della presidente del Consiglio. Direi che lei in solitaria lo ha ottenuto: se non fosse intervenuta lei credo che oggi staremmo raccontando un'altra storia e Cecilia sarebbe ancora in prigione", rimarca. Parole clamorose, se a pronunciarle è Massimo Giannini.

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"Ma cos'ha offerto in cambio l'Italia?", rilancia la conduttrice di Otto e Mezzo. "Dobbiamo ancora capirlo bene, non credo che nella conferenza stampa di inizio anno che ascolteremo domani ci chiariranno le cose - spiega Giannini -. Alcune cose, chiaramente, il governo non può dirle, anche perché la vicenda non è chiusa. C'è un minimo comune denominatore da cui siamo partiti e che ha consentito la liberazione di Cecilia Sala, ed è il fatto che sicuramente non sarà concessa l'estradizione" dell'ingegnere iraniano Abedini, arrestato per terrorismo a Malpensa il 16 dicembre. "Io penso che quella fosse la condizione sine qua non. L'Iran aveva detto inizialmente in modo chiarissmo che era uno scambio di ostaggi, poi hanno negato, ma sappiamo tutti che è vero. Il fatto che Cecilia sia stata liberata signifca che come minimo l'estradizione non ci sarà. La vicenda però è ancora in corso, non è finita così", conclude Giannini.

Clicca qui per guardare l'intervento di Massimo Giannini a Otto e Mezzo

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