"Ci costringeva a fare sesso": condannato a 7 anni finto agente dell'Fbi che violentava minorenni

Si faceva passare per agente dell'Fbi per adescare ragazzi online. Le giovani vittime venivano poi picchiate e, nei casi peggiori, abusate sessualmente. L'agente federale fake, un ventenne, è stato condannato oggi, lunedì 1° luglio, a sette anni di reclusione (la pm Livia Locci aveva chiesto 7 anni e 4 mesi). È accusato di violenza sessuale, estorsione, usurpazione di funzioni pubbliche e possesso di distintivi contraffatti, assistito dall’avvocato Elisabetta Corbelletti ha scelto il rito abbreviato (che prevede lo sconto di un terzo della pena). Oltre alla condanna, il finto agente dovrà pagare una provvisionale di 40mila euro per ciascuna delle tre parti civili, più 10mila euro per ogni genitore delle vittime. Il ventenne era finito nei guai dopo la denuncia di un17enne che, per mesi, aveva creduto alla storia dell’Fbi e aveva fatto ronde per le strade di Torino indossando divise e falsi distintivi.

L'imputato, arrestato e incarcerato a Torino, infatti, aveva creato una finta 'task force' dotata di pistole a salve, uniformi, ricetrasmittenti e distintivi con i nomi dei membri del gruppo. I minorenni coinvolti sono assistiti dagli avvocati Edoardo Carmagnola e Stefania Audisio. Tutti hanno raccontato di aver incontrato l'imputato in una fabbrica abbandonata e "di essere stati arruolati nell’Fbi" per poi subire violenze e maltrattamenti se non stavano alle regole: "Ci costringeva a fare sesso". Stando alle accuse, il finto arruolatore pretendeva denaro anche quando venivano infrante le regole: ritardi, assenze ed episodi di insubordinazione. "Avevamo due giorni per pagare, altrimenti raddoppiava le multe. Io usavo la paghetta settimanale, un mio amico ha dovuto rubare i soldi ai genitori". E quando il denaro non bastava, l'imputato - si legge negli atti dell’inchiesta - imponeva prestazioni sessuali di coppia e di gruppo; una prova di fiducia o un'alternativa per pagare i debiti e salire di grado. 

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