La Cina farà "il massimo sforzo" per realizzare una "riunificazione pacifica" con Taiwan, ma adotterà "ogni misura necessaria" a tutela della sua integrità territoriale. La portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, parlando nel briefing quotidiano, ha detto che Pechino è "disposta a fare il massimo per impegnarsi nella prospettiva di una riunificazione pacifica con la massima sincerità", in merito a quanto detto la scorsa settimana dal ministro degli Esteri Wang Yi, secondo cui Taiwan non sarebbe mai stata un "Paese" e che sostenere la sua "indipendenza" significava interferire negli affari interni della Cina.
"Allo stesso tempo, la Cina adotterà tutte le misure necessarie per salvaguardare la sovranità nazionale e l'integrità territoriale e si opporrà in termini risoluti ai piani di indipendenza di Taiwan e alle interferenze esterne", ha aggiunto Mao. Gli Stati Uniti "devono cessare le vendite di armi" a Taipei e "interrompere tutti i contatti militari con l'isola", ha aggiunto la portavoce, avvertendo che "la questione di Taiwan è il nocciolo degli interessi principali della Cina e la prima insormontabile linea rossa nelle relazioni sino-americane". Negli ultimi anni, Pechino ha aumentato la sua pressione militare contro l'isola, anche attraverso esercitazioni militari sempre più su vasta scala e frequenti, mantenendo viva la prospettiva dell'uso della forza per portare Taiwan sotto il suo controllo. Washington, invece, è il principale fornitore di armi di Taipei anche in assenza di legami diplomatici formali.
Le manovre navali congiunte tra Cina, Russia e Iran, denominate 'Security Belt 2025', sono iniziate domenica dopo che la flottiglia di Pechino è giunta nelle acque vicino al porto iraniano di Chabahar, unendosi alle unità dispiegate dagli altri due Paesi. E' quanto riporta la Marina dell'Esercito popolare di liberazione, precisando che le operazioni andranno avanti fino a giovedì. Il ministero della Difesa cinese ha annunciato domenica che il Dragone avrebbe tenuto a breve manovre con Russia e Iran, mentre la Marina cinese avrebbe inviato un cacciatorpediniere e una nave di rifornimento.
Gli esperti cinesi hanno osservato che l'esercitazione di routine ha lo scopo di aiutare a salvaguardare la sicurezza nella regione strategicamente importante per il trasporto di energia ed è fondamentale per la pace e la stabilità globali, ha riportato il Global Times, il tabloid del Quotidiano del Popolo. L'esercitazione, secondo quanto riferito dal ministero della Difesa, comprenderà attività di formazione tra cui l'attacco a bersaglio marittimo, visita, abbordaggio, ricerca e sequestro di nave, controllo dei danni e operazioni congiunte di ricerca e soccorso. E, per altro verso, punta ad approfondire la fiducia militare dei tre Paesi partecipanti e la cooperazione pragmatica tra le truppe. Security Belt 2025 è il quinto ciclo di esercitazioni navali congiunte Cina-Russia-Iran dal 2019, diventate di routine. Strategico il luogo scelto: al largo del porto iraniano di Chabahar nel Golfo dell'Oman, un passaggio cruciale tra lo Stretto di Hormuz e l'Oceano Indiano, rendendolo un percorso strategico cruciale per il trasporto di energia. L'esercitazione trilaterale "non è rivolta contro alcuna parte" e i tre Paesi "sono forze chiave per la pace e la stabilità nel mondo", ha aggiunto il Global Times.
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