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Una cena deludente e un commento esagerato sui social hanno portato a una condanna. Questa è la vicenda di una donna di 53 anni, un'abruzzese residente in Spagna, che aveva espresso il suo disappunto su Tripadvisor e su Facebook riguardo al servizio di un ristorante in cui aveva mangiato a Recanati. Tuttavia, le parole utilizzate si sono rivelate eccessive, tanto da spingere la ristoratrice, che si è costituita parte civile con l’avvocato Paolo Carnevali, a denunciarla. La donna è stata condannata per diffamazione a una multa di duemila euro e a risarcire la parte lesa con cinquemila euro.
La vicenda
La vicenda ha avuto inizio nell'agosto del 2017, quando una cliente di un ristorante di Recanati, insoddisfatta del servizio ricevuto, ha deciso di esprimere il suo disappunto online.
Dopo aver scritto una recensione su Tripadvisor, poi cancellata, ha pubblicato un'altra critica dettagliata in cui lamentava, tra l'altro, un presunto ritardo nell'arrivo dei primi piatti. La donna aveva scritto: «Neanche una parola di scuse, ma solo molta, troppa aggressione». La recensione proseguiva con un giudizio negativo sui gestori, accusati di «estrema aggressività e maleducazione» e che con «toni di risposta alle recensioni negative, a suon di insulti e minacce, ci si rende conto da soli con chi si ha a che fare».
Non soddisfatta, la cliente ha ulteriormente espresso il suo malcontento su una pagina Facebook dal nome "Gufo? No, Grazie!", dove ha descritto il locale come un «posto tipo bettola, normale con molto casino, dal quale siamo stati addirittura cacciati solo per aver espresso disappunto rispetto al ritardo (un’ora e mezza) con cui ci hanno portato i primi». E ha aggiunto: «Ecco: cacciati! Il posto è sostanzialmente una trappola, si mangia in maniera assolutamente ordinaria se non scarsa, costa tanto e i proprietari sono dei veri cafoni». La titolare del ristorante, avvisata da un collega ristoratore di Brescia del post pubblicato su Facebook, ha deciso di denunciare la donna per diffamazione.
La condanna
Ieri, mercoledì 16 gennaio 2025, il tribunale ha emesso la sua sentenza: la 53enne abruzzese, residente in Spagna, è stata condannata a pagare una multa di 2.000 euro e a risarcire la ristoratrice con 5.000 euro per il danno d’immagine subito. La donna ha avuto anche la possibilità di difendersi, ma il giudice ha ritenuto che le sue affermazioni fossero eccessive e infondate, andando oltre la critica legittima e configurando un reato di diffamazione e creando un danno ingiustificato all'attività commerciale.