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Comune di Bari, lo scioglimento è un caso. Il sindaco Decaro: “Atto di guerra contro la città”

10 mesi fa 17
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Quando mancano tre mesi alle elezioni, il Consiglio comunale di Bari rischia seriamente di essere sciolto per mafia. Una decisione che dipende dall'esito del lavoro della commissione di accesso nominata ieri dal prefetto di Bari, Francesco Russo, su indicazione del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

Se si dovesse arrivare allo scioglimento e alla nomina di un commissario le elezioni slitterebbero fino a un massimo di 18 mesi. «Oggi è stato firmato un atto di guerra nei confronti della città di Bari. L'atto come un meccanismo a orologeria, segue la richiesta di un gruppo di parlamentari di centrodestra pugliese, tra i quali due viceministri del Governo, e si riferisce all'indagine per voto di scambio in cui sono stati arrestati tra gli altri l'avvocato Giacomo Olivieri e la moglie, consigliera comunale eletta proprio nelle file di centrodestra», questo il messaggio lanciato via social dal sindaco Antonio Decaro.

Nelle settimane scorse i parlamentari pugliesi hanno avuto un incontro con Piantedosi durante il quale hanno chiesto di accertare le presunte infiltrazioni mafiose nel Consiglio comunale di Bari dopo l'arresto di 130 persone al termine di una inchiesta della Dda barese. L’indagine avrebbe svelato un presunto intreccio mafia-politica con scambio di voto alle Comunali del 2019. A finire in manette anche una consigliera comunale, Maria Carmen Lorusso, eletta secondo gli inquirenti grazie ai voti dei clan mafiosi nelle fila del centrodestra e poi passata in maggioranza. La vicenda è finita anche all'attenzione della commissione parlamentare antimafia con l'apertura di un fascicolo amministrativo.

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