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"Credo nell'America, ma...". Biden, addio-vergogna: l'ultimo discorso e la "guerra civile" contro Trump

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"Credo nell'America ma la democrazia è minacciata". Il discorso di addio alla Casa Bianca del presidente uscente Joe Biden sa tanto di "chiamata alle armi" preventiva contro il suo successore Donald Trump, che si insedierà il 20 gennaio. E proietta gli Stati Uniti in un clima di strisciante guerra civile.  

Il presidente uscente mette in guardia da quelle che per lui sono concrete minacce in arrivo con il secondo mandato di Trump: "Il mio eterno ringraziamento a voi, popolo americano", ha detto dallo Studio Ovale poco dopo le ore 20 sulla East Coast. "Dopo 50 anni di servizio pubblico, vi do la mia parola che credo ancora nell'idea per cui questa nazione si erge, una nazione in cui la forza delle nostre istituzioni e il carattere del nostro popolo contano e devono durare".

Biden ha però puntato il dito contro la banda di "baroni ladri" che circondano il suo successore pronto all'insediamento lunedì prossimo. "Stasera voglio mettere in guardia il Paese da alcune cose che mi preoccupano molto", ha detto Biden. Ha citato "una pericolosa concentrazione di potere nelle mani di pochissime persone ultra ricche" e ha lanciato un allarme sulle "pericolose conseguenze se il loro abuso di potere viene lasciato senza controllo". "Oggi in America sta prendendo forma un'oligarchia di estrema ricchezza, potere e influenza che minaccia letteralmente la nostra intera democrazia, i nostri diritti e libertà fondamentali e la possibilità per tutti di fare carriera", ha detto il presidente democratico.

Riecheggiando i toni allarmati con cui il presidente Dwight Eisenhower mentre lasciava la Casa Bianca aveva evocato la minaccia del complesso militare industriale, Biden ha parlato di una nuova era di pericolo rappresentata dai social media, dall'intelligenza artificiale e dai broker tecnologici miliardari e milionari che compongono l'amministrazione entrante di Trump, con chiaro riferimento a Elon Musk, ma anche a Mark Zuckerberg.

"Sono altrettanto preoccupato per la potenziale ascesa di un complesso industriale tecnologico che può rappresentare un pericolo reale anche per il nostro Paese", ha detto. "Gli americani sono sepolti da una valanga di disinformazione e di informazioni errate, che permettono l'abuso di potere. La stampa libera si sta sgretolando... i social media stanno rinunciando a verificare i fatti. La verità è soffocata dalle bugie raccontate per il potere e per il profitto". 

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