ARTICLE AD BOX
Revocato il decreto con il quale ieri il Tar del Lazio aveva sospeso il Tariffario delle Prestazioni di Specialistica ambulatoriale e protesica, ovvero le cure e le prestazioni garantite ai cittadini dal Ssn.
A chiedere la revoca le parti che avevano impugnato il provvedimento governativo. «Preso atto della dichiarata gravità delle conseguenze della sospensione del decreto che determinerebbero il blocco del sistema di prenotazione ed erogazione» dei servizi «con un impatto sulla salute dei pazienti», il Tar ha deciso di revocare il decreto confermando l'udienza in camera di consiglio per il 28 gennaio.
Celiachia, procreazione assistita, endometriosi: l'elenco delle cure gratuite
Lo stop e la marcia indietro
La decisione, che congelava la riforma che sarebbe dovuta scattare proprio ieri, era contenuta in un decreto cautelare monocratico del Tar del Lazio emesso nell'ambito di un ricorso proposto da centinaia di strutture accreditate con le maggiori associazioni di categoria.
Il nomenclatore tariffario della sanità è l'elenco che regola il costo statale di esami, visite, e protesi. Il suo aggiornamento è una rivoluzione attesa da oltre 30 anni e che, nelle intenzioni del governo, dovrebbe rendere davvero omogenei su tutto il territorio nazionale i Lea, i livelli essenziali di assistenza. Con il maxiricorso che aveva congelato l'operazione si mirava ad evidenziare la carenza d'istruttoria, la mancata considerazione dell'andamento dei costi produttivi aggiornati e le criticità giuridiche e metodologiche del decreto Sanità. Il Tribunale amministrativo aveva dunque considerato fondate le argomentazioni del cartello composto da Federanisap, Aiop, Uap, dagli avvocati di Forum Team - Legal Healthcare, contro il decreto del ministero della Salute emanato di concerto con il Mef (pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27 dicembre). Il Giudice del Tar Lazio, in funzione monocratica, Giulia Lattanzi, aveva sospeso l'efficacia del decreto, fissando l'udienza collegiale per il 28 gennaio 2025.
LA RIFORMA
La riforma che era stata congelata è molto ambiziosa. Il tariffario è composto da circa 2mila voci che indicano le cifre dei rimborsi che vengono riconosciute a un ospedale o struttura convenzionata a fronte di una prestazione all'utenza. E in molti casi si arriva ad un taglio fino a 17 euro per una visita specialistica, o poco più del doppio per alcuni accertamenti.
Ma ci sono anche tante prestazioni nuove in più, frutto dell'evoluzione tecnologica degli ultimi 20 anni. In primis quelle legate alla procreazione assistita. Proprio il giro di vite sui rimborsi è al centro della protesta degli operatori sanitari che, oltre a temere di non riuscire più a raggiungere i pazienti a livello ambulatoriale in quanto le loro visite sono state inglobate o rinominate con diciture diverse, avvertono che i tagli economici producano un impatto negativo sulle liste d'attesa qualora le strutture convenzionate dovessero iniziare a tirarsi indietro vedendo ridursi i margini di guadagno.