ARTICLE AD BOX
Andrea Muzzolon 28 dicembre 2024
- a
- a
- a
Non sono state settimane facili per il povero Babbo Natale che, oltre allo stress dei preparativi perla notte più magica dell’anno, ha dovuto dribblare non poche polemiche sollevate dai soliti benpensanti che ormai da alcuni anni tentano di mandarlo in pensione. Eh sì perché vanno sempre più moltiplicandosi quelli che vorrebbero mandare all’ospizio il Santa Claus che tutti conosciamo: uomo, bianco, con la barba e gli occhiali, improvvisamente diventato pure lui simbolo del patriarcato che permea la nostra società. Ecco quindi che l’ultima tendenza, direttamente dal Regno Unito, è quella di lanciare la figura di Mamma Natale (o Mama Claus come la chiamano loro).
Non è chiarissimo se sia imparentata con il canonico uomo sulla slitta - qualcuno dice sia sua moglie, qualcun altro addirittura sua madre - o se, in nome del buon vecchio orgoglio femminista, lo sostituisca tout court. L’unica certezza sulla donna vestita di rosso è che si tratta dell’ultimo isterismo woke dell’anno (si spera). Il più grande promotore della svolta matriarcale del Natale è stata la National Trust, un’organizzazione britannica che si occupa di preservare parte del patrimonio storico e naturale. In tutti i suoi siti, dai musei ai parchi naturali, Babbo Natale è stato sostituito dalla sua controparte femminile per intrattenere i più piccoli.
Anche i centri di giardinaggio si sono uniti all’iniziativa organizzando la colazione con la Signora Natale.
Miss Italia? Adesso è in camicia, che cosa cambia (e perché)
Il moltiplicarsi delle Mama Claus è diventato un vero e proprio caso, tanto da dividere l’opinione pubblica al riguardo. Il The Sun ha pubblicato il parere dei suoi lettori: alcuni hanno difeso il classico Babbo Natale, chiedendosi «perché rovinare una tradizione perfettamente valida?» e sottolineando come «il mondo è impazzito» dietro alle fesserie del politicamente corretto. Altri invece, come una madre di due figli della cittadina di Bath, ha addirittura definito Santa Claus «inquietante», spiegando che preferirebbe di gran lunga che le sue figlie «sedessero sulle ginocchia di una donna» essendoci qualcosa «di più gentile» in loro rispetto agli uomini. La discesa in campo di Mamma Natale sembra aver galvanizzato talmente tanto uno spicchio della popolazione femminile che anche le aziende non ci hanno messo neanche un secondo a fiondarsi sul nuovo personaggio, accantonando il vecchietto che per anni ha fatto il lavoro sporco. La Boots, una catena di negozi che si occupa di vendere farmaci e cosmetici, ha reso Mama Claus la protagonista del suo spot natalizio.
Inutile dire che il risultato è un concentrato della peggior propaganda woke e femminista: il 24 dicembre Mamma Natale, ovviamente di colore, fa il suo ingresso nel quartier generale di Babbo Natale mentre lui sta comodamente dormendo in poltrona nonostante la mezzanotte incomba. In quattro e quattr’otto, prendendo il comando dell’esercito degli elfi, organizza la catena di montaggio per relizzare pacchi e pacchetti da consegnare durante la spedizione notturna. Una volta terminato tutto il lavoro sporco, Santa Claus si risveglia dal suo sonno, imbraccia le redini della slitta e parte a consegnare i regali, prendendosi tutti i meriti della consorte.