ARTICLE AD BOX
Cosa cambia con la nuova legge di Bilancio 2025 per le detrazioni? I cambiamenti ci sono e potranno avere un peso anche importante per certi redditi. Ci sarà, ad esempio, una stretta sulle detrazioni per i figli a carico, mentre è prevista una decisa sforbiciata sui bonus legati alle ristrutturazioni e arriva un tetto massimo per le spese detraibili.
Le detrazioni
Cambiano le detrazioni, con una stretta per i redditi oltre i 75mila euro e l'introduzione del cosiddetto quoziente familiare. Per incentivare la natalità arriva anche il "bonus nuove nascite", un'una tantum da mille euro per ogni nuovo nato in nuclei con Isee sotto 40mila euro. Viene esteso a tutti e reso strutturale il bonus nido (sempre per con Isee fino a 40mila euro). Si allargano i congedi parentali all'80%, per tre mesi invece degli attuali due. Arriva il fondo 'Dote famiglia' per le attività extra-scolastiche dei giovani da 6 a 14 anni in nuclei con Isee fino a 15mila euro. Nasce il Fondo per il sostegno e la valorizzazione degli oratori
Taglio del cuneo
La revisione del taglio del cuneo prevede per i dipendenti con reddito fino a 20mila euro il riconoscimento di un bonus, per quelli tra 20 e 40mila una detrazione con decalage. Per l'Irpef c'è la stabilizzazione delle aliquote su tre scaglioni. Gli interventi su cuneo e Irpef da soli assorbono oltre 17 miliardi. Ci sono risorse per il sostegno degli indigenti e per gli acquisti con la Carta 'Dedicata a te'. Per le imprese arriva l'Ires premiale: ridotta di 4 punti per chi accantona almeno l'80% degli utili del 2024 e ne reinveste in azienda almeno il 30% (e non meno del 24% degli utili del 2023). Si amplia da 30 a 35mila euro il tetto di reddito da lavoro dipendente per accedere alla flat tax per la parte di lavoro autonomo. La web tax varrà solo per le grandi aziende con ricavi sopra i 750 milioni, la tassa sulle criptovalute resta al 26%. Aumentano le tasse su giochi e scommesse.
Capitolo detrazioni: spariscono quelle per i figli a carico oltre i 30 anni. L’assegno unico copre i figli fino a 21 anni di età, dal 2025 le detrazioni restano per i figli a carico tra i 21 e i 30 anni. E spariscono anche le detrazioni per gli altri familiari a carico conviventi: restano per moglie, figli e genitori a carico, e non spettano più per tutti gli altri conviventi nel nucleo familiare. Saltano del tutto, invece, le detrazioni familiari per gli stranieri che non siano cittadini europei.
Flat tax dipendenti
L'innalzamento da 30 a 35mila euro del tetto di reddito dipendente oltre il quale, per la parte di lavoro autonomo, non si può accedere al regime forfettario avrà effetti per 110 milioni in tre anni. È quanto emerge dalla relazione tecnica allegata alla legge di bilancio approdata venerdì sera in Senato dopo il via libera della Camera. L'impatto previsto è, infatti, di 54 milioni in meno di Irpef e 7,4 di Iva per il 2025 compensate da 6,7 milioni di detrazioni in meno (alle quali non è possibile accedere col forfettario) per un totale di 55,1 milioni di entrate in meno. L'impatto maggiore si ha nel 2026 con 167 milioni di entrate Irpef in meno, 13,7 di addizionali regionali e comunali ma 54 milioni in più di entrate da imposta sostitutiva per un totale di -126milioni. Nel 2026, con la misura cessata, si torna a +72 milioni.
Gli aiuti alle famiglie: bonus nascite
A spiegare come il governo intende contrastare la denatalità (i dati Istat indicano un calo notevole delle nuove nascite) è il deputato di Fratelli d'Italia Maddalena Morgante, responsabile del Dipartimento Famiglia e Valori non negoziabili. «Nella nuova manovra che sta per essere approvata è previsto il bonus nascite 2025, un'indennità una tantum di mille euro destinata alle famiglie per ogni figlio nato o adottato dal 1 gennaio 2025. La somma sarà erogata entro il mese successivo ed è pensato per le famiglie con Isee non superiore i 40mila euro. Il sostegno alle famiglie nel primo anno di vita può così arrivare a 5.500 euro di contributi monetari o fino a 7mila in presenza di sorelle e fratelli, perché la legge di bilancio prevede il cumulo con le prime 15 mensilità di assegno unico, che il nostro governo aveva già aumentato e che sono riconosciute dal settimo mese di gravidanza. I contributi arrivano poi a 9mila euro se si considera che con la manovra è stato esteso al primo figlio l'incremento del bonus nido, e anche oltre grazie al potenziamento dei congedi parentali che la legge di bilancio ha portato all'80 per cento della retribuzione anche per il terzo mese. A ciò si aggiungano la conferma e l'estensione della decontribuzione per le mamme lavoratrici, e le detrazioni in base ai componenti del nucleo familiare. Il contrasto alla denatalità è stato fin da subito una priorità per il governo, e anche la nuova legge di bilancio lo conferma».