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MELBOURNE. Clamoroso a Melbourne: nella prima semifinale degli Australian Open Novak Djokovic perde il primo set al tie-break, sbagliando una volée molto facile sul set point per il suo avversario, e decide di ritirarsi dal torneo dopo un’ora e venti minuti di gioco, uscendo dal campo fra i buu del pubblico.
Già dopo la vittoria con Alcaraz, maturata in quattro set dopo che Nole nel primo si era fatto trattare un problema alla gamba, l’ex numero 1 aveva dichiarato che se avesse perso il secondo set probabilmente si sarebbe ritirato. E anche alla vigilia, dopo che il serbo aveva cancellato l’ultimo allenamento, si era diffusa la sensazione che qualcosa sarebbe potuta accadere.
«La prima cosa che voglio dire è: per favore non fischiate un giocatore quando deve ritirarsi per infortunio», ha chiesto Zverev. «So che tutti hanno pagato il biglietto, e volete vedere un match in 5 set, ma Novak Djokovic ha dato tutto a questo sport in questi venti anni. Ha vinto qui con un infortunio all’addominale, con un infortunio al polpaccio, per favore mostrategli rispetto».
Eppure il primo set, tiratissimo, era stato di alta qualità.
«All’inizio Novak mi sembrava in ottima forma, ma nel tiebreak ho visto che non si muoveva più bene. Sono contento di essere in finale in questo Slam, ma non c’è nessuno di cui ho più rispetto per lui, è uno che mi ha aiutato tanto quando avevo bisogno, che chiamo quando sono in difficoltà».
Nella sua terza finale Slam troverà o Jannik Sinner o Ben Shelton: «Ben può servire ai 230 all’ora, e Jannik rispondere in meno del battito d’ala di uuna farfalla, quindi sarà duro in entrambi i casi. Io spero di vincere un set in più rispetto alle altre due volte che mi sono trovato in finale…». Nel 2020 agli Us Open Zverev aveva ceduto in cinque set a Dominic Thiem dopo essere stato avanti due set a zero (2-6, 4-6, 6-4, 6-3, 7-6), mentre nel 2024, sempre in cinque drammatici set (6–3, 2–6, 5–7, 6–1, 6–2) si era dovuto arrendere a Carlos Alcaraz.
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