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In primo piano a Occhio al caffè, la rassegna politicamente scorretissima di Libero, c'è la politica internazionale. "In videocollegamento con Davos Donald Trump ha parlato sparando a palle incatenate con l'Unione europea e tutto questo diventa crisi isterica sui giornali italiani. Scendono in campo Cazzullo, Mario Giro di Sant'Egidio, Claudio Cerasa. Immaginate la preoccupazione alla Casa Bianca", ironizza il direttore editoriale di Libero di Daniele Capezzone.
A Davos ha parlato anche Milei, "con un intervento coraggiosissimo e articolato dal punto di vista liberale classico e libertario. Ha detto 'non sono solo', inserendo anche Trump, Musk e Meloni. E poi c'è Netanyahu che ha difeso Musk per la faccenda francamente ridicola del braccio alzato".
E l'Unione europea? "Dà l'impressione di vivere in un altro mondo. La vicepresidente Ribera e la presidente Von der Leyen continuano a parlare di Green deal rottamato da Trump".
Faccende italiane: "Il libro Almasri. Come mai questo signore, gran figlio de 'na mig***ta, ha girato l'Europa per 2 settimane e nessuno ha avuto niente da eccepire e invece la Corte si è mossa quando è arrivato in Italia? Forse l'interrogativo da porre sarebbe questo".
Il governo si muove in direzione del nucleare. Santanchè resiste. E attenzione, c'è il ritorno di Dario Franceschini su Repubblica dopo un grande silenzio. I superficiali si fermeranno al suggerimento tattico contro il centrodestra, "ognuno faccia la sua corsa e poi si vedrà". "Però attenzione - annota Capezzone -, perché Franceschini dissemina elementi contraddittori tra loro. Formazione centrista, cattodem dentro al Pd, accordo tra partiti diversi per i collegi uninominali" e un assist a Forza Italia. "Franceschini sembra francamente perso nel suo tatticismo, il mondo corre veloce e lui sta a fare questi vecchi merletti".
— Daniele Capezzone (@Capezzone) January 24, 2025