Home SignIn/Join Blogs Forums Market Messages Contact Us

Droni, missili, navi e guerra elettronica: ecco in cosa consiste il piano europeo da 800 miliardi. Il rapporto: «Carenze nella difesa aerea»

3 ore fa 1
ARTICLE AD BOX

La cifra è alta ed è già stata annunciata: 800 miliardi di euro per rafforzare la sicurezza comune europea e far fronte a tutti gli scenari. Anche ai peggiori. Ma in cosa verranno investiti concretamente? Incrociando vari documenti, dalla lettera inviata da Ursula Von Der Leyen ai 27 fino al lavoro sviluppato dalla European Defence Agency (Eda) appare chiaro che una buona parte di questi fondi andrà in difesa aerea e cyber sicurezza: missili, droni, spazio. Ma anche in progetti sulla mobilità militare nel continente. 

Il rapporto «Colmare le lacune nella difesa aerea di 17 stati»

Secondo il rapporto "Coordinated Annual Review on Defence (CARD)" dell'Eda dello scorso novembre 17 Stati membri hanno firmato lettere d'intenti per «colmare collettivamente a breve termine lacune nella difesa aerea». Tra gli obiettivi c'è anche quello di sviluppare a medio termine tecnologie per «contrastare sciami di droni e minacce come i missili ipersonici. Il progetto finale è quello di uno scudo europeo, un'architettura di difesa integrata. 

Droni Fpv e guerra elettronica

Almeno 13 Paesi hanno affermato di voler sviluppare ed acquistare insieme «strumenti per la guerra elettronica» mentre «almeno 16 Paesi» vogliono le munizioni dinamiche (essenzialmente droni FPV). Sette stati membri acquisiranno nuove navi sulla base della piattaforma European Combat Vessel (ECV). 

Piano europeo per la difesa: come funziona concretamente? 

Al momento dunque non si tratta di partire da zero, ma di combinare progetti già esistenti nei diversi paesi, mettendoli a fattor comune. «Il piano prevede di puntare su una combinazione di progetti già in essere e di nuova concezione, per sfruttare al meglio le sinergie», spiega all'Ansa un alto funzionario europeo che ha una conoscenza diretta del dossier.

Mobilità delle truppe e trasporto strategico 

La collaborazione dei 27 paesi è già annunciata per quanto riguarda l'ambito del trasporto strategico, aereo e marittimo oltre che delle «munizioni di precisione a lungo raggio e i sistemi di artiglieria, i servizi spaziali, le applicazioni d'intelligenza artificiale, sistemi di comando e controllo (C2) persistenti e resilienti, infrastrutture legate alla mobilità militare». 

Questi ambiti saranno ulteriormente approfonditi nel consiglio europeo di giovedì 6 marzo. I documenti a riguardo sottolineano infatti l'importanza di «utilizzare in modo più sistematico l'aggregazione della domanda, l'armonizzazione dei requisiti e gli appalti congiunti al fine di ridurre i costi complessivi» garantendo così «la standardizzazione e l'interoperabilità", elemento centrale in ambito Nato. I leader dunque invitano l'Eda «a istituire rapidamente processi adeguati a tal fine». 

Leggi tutto l articolo