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Economia russa al collasso? Putin ammette la crisi (per la prima volta): «Problemi grandi». Inflazione schizza al 9,5%

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Il presidente russo Vladimir Putin ha ammesso l’impatto significativo che l'invasione su vasta scala dell'Ucraina sta avendo sull'economia del Paese, indicando una maggiore propensione a considerare raggiunti gli obiettivi di guerra.

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Con il conflitto ormai prossimo al quarto anno, cresce tra i membri dell'élite russa la speranza che si possa trovare una soluzione al conflitto, secondo quanto riportato lo scorso 23 gennaio dall'agenzia Reuters, che ha citato fonti anonime vicine al Cremlino.

Economia al collasso

A quasi tre anni dall'inizio della guerra, la Russia affronta una grave carenza di manodopera e un tasso di inflazione salito al 9,5%, rispetto al 7,4% del 2023. I prezzi dei beni alimentari sono aumentati, così come quelli della benzina, degli alloggi e delle utenze. Inoltre, la Banca Centrale russa non riesce ad aumentare i tassi di interesse per contenere l'inflazione.

Dallo scoppio del conflitto, la Russia ha subito oltre 13.000 sanzioni, diventando il Paese più colpito dalle restrizioni a livello globale. È stata esclusa dal sistema bancario internazionale SWIFT, che consente alle banche e agli istituti finanziari di scambiarsi informazioni in modo sicuro, mentre le nazioni occidentali hanno bloccato l'accesso della Russia alle proprie riserve estere. Inoltre, l'Europa ha fermato gli acquisti di petrolio e gas russi. L'economia russa ha sofferto anche a causa dell'aumento esponenziale della spesa militare, che è quadruplicata dall'inizio del conflitto, e il totale delle spese potrebbe essere ancora più elevato rispetto alle cifre ufficiali, secondo Craig Kennedy, ex banchiere d'investimento di Morgan Stanley.

Putin ammette le difficoltà economiche della Russia

Secondo una fonte del Cremlino, Putin ha riconosciuto che la guerra in Ucraina ha messo a dura prova l'economia russa, creando «problemi davvero grandi» legati agli alti tassi di interesse, che hanno colpito le imprese non coinvolte nel conflitto.

Durante un incontro al Cremlino il mese scorso, Putin si è mostrato irritato e ha rimproverato alcuni alti funzionari economici per la gestione della situazione.

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Nonostante le difficoltà interne, il presidente russo ritiene di aver raggiunto i suoi obiettivi principali in ambito bellico, come il controllo di quasi un quinto del territorio ucraino e l'indebolimento delle forze armate ucraine. Nel frattempo, Donald Trump, appena insediato per un secondo mandato, ha minacciato nuove tariffe e sanzioni contro la Russia, se il presidente Putin non dovesse avviare trattative per porre fine a quella che ha definito una «ridicola» guerra. Il Cremlino ha risposto, il 23 gennaio, affermando che non vi era nulla di nuovo nell'ultimatum di Trump.

Cosa dice la gente

Donald Trump, su Truth Social, ha dichiarato di «non voler danneggiare la Russia e di avere un buon rapporto con Putin», nonostante le critiche sulla Russia. Ha ricordato l'aiuto della Russia durante la Seconda Guerra Mondiale, ma ha sottolineato che «la guerra in Ucraina sta peggiorando la situazione economica russa». Trump ha esortato Putin a fermare il conflitto, minacciando nuove sanzioni, tasse e tariffe sulle esportazioni russe se non ci fosse stato un accordo. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha risposto che le dichiarazioni di Trump non contenevano novità, e ha ribadito la disponibilità di Putin a un dialogo rispettoso e paritario. Nel frattempo, il Segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha supportato l'imposizione di sanzioni alla Russia, affermando che «l'economia russa sta peggiorando e che le sanzioni sono cruciali per fermare il conflitto».

Cosa succederà dopo?

Donald Trump ha minacciato la Russia con nuovi dazi se non porrà fine rapidamente al conflitto in Ucraina, una mossa che aggraverebbe ulteriormente l'economia russa, già debilitata dalla guerra iniziata nel febbraio 2022. Secondo un rapporto di Reuters, Putin è preoccupato per le possibili nuove sanzioni da parte degli Stati Uniti, anche se il Cremlino ha dichiarato di non essere sorpreso dalle parole di Trump. Inoltre, Keith Kellogg, scelto dal presidente per il ruolo di inviato speciale per la pace in Ucraina, ha annunciato una visita imminente in Ucraina.

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