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L'ultimo saluto, l'abbraccio di Roma a Eleonora Giorgi volerà sulle note degli anni Settanta: oggi pomeriggio alle 16, nella Chiesa degli Artisti in piazza del Popolo, saranno celebrati i funerali dell'attrice che ha chiuso gli occhi la mattina di lunedì scorso mentre i figli Andrea Rizzoli e Paolo Ciavarro le tenevano le mani. Il rito funebre, officiato dal vescovo Antonio Staglianò, verrà aperto dal brano dei Pink Floyd Wish You Were Here e chiuso da A Whiter Shade of Pale dei Procol Harum: lo ha deciso proprio Eleonora, eterna ragazza del 1953 innamorata della musica, quando aveva capito che il tumore al pancreas non le avrebbe lasciato scampo.
LA REGINA
Intanto, nella camera ardente della clinica Paideia, l'attrice appare bellissima anche nella morte. Gilet nero e rosa bianca tra le mani, lo zucchetto scuro che negli ultimi mesi ha indossato in pubblico, è una regina ormai serena dopo aver combattuto contro il suo male ma senza mai perdere il buonuomore e la grazia. I figli e la nuora Clizia accolgono gli amici che vengono a salutarla in punta di piedi, si respira una commozione forte ma sommessa in cui le lacrime lasciano spesso il posto al sorriso suscitato dai ricordi e dalla partecipazione collettiva al lutto che ha commosso l'Italia intera. «Siamo sommersi dai messaggi», rivelano Andrea e Paolo, «sapevamo che nostra madre era molto amata dalla gente ma non ci aspettavamo così tanti segni di affetto».
L'IDEA
Sul web è partita una petizione di change.org perché venga intitolata a Eleonora via Elio Lampridio Cerva, a sud di Roma dove Nadia-Giorgi e Sergio-Verdone si scambiano il lungo bacio nel finale di Borotalco. «Iniziativa molto bella, la mia firma c'è già», commenta Carlo mentre a salutare l'attrice si avvicendano le amiche che fino all'ultimo hanno svolto un ruolo fondamentale. «Eleonora ha sempre avuto il carisma della diva ma non ha mai perso la semplicità e la gentilezza», dice commossa Rita Rusic che negli anni Novanta, con l'ex marito Vittorio Cecchi Gori, fu produttrice delle fortunatissime commedie della Giorgi. «Negli ultimi tempi era amareggiata perché non la facevano lavorare nel cinema ma a ferirla di più è stato un episodio legato a Sanremo». Quale? «Nel 2022 aveva proposto ad Amadeus di condurre una serata del Festival in coppia con l'amica Ornella Muti. L'idea di mettere sul palco due attrici-icone degli anni Ottanta era molto piaciuta ma dopo una serie di riunioni Eleonora è stata estromessa senza spiegazioni». La costumista Nicoletta Ercole è stata per sessant'anni vicina all'attrice che proprio a lei ha raccomandato di organizzare un «eccellente» funerale. «Nel 1979, sul set del film Dimenticare Venezia, le confidai di aver perso un bambino e la paura di non poter più avere figli», racconta, «ma lei mi rincuorò: "Vedrai che tra un anno saremo madri entrambi". Andò proprio così e i nostri figli, Andrea e Nicolò, sono cresciuti insieme».
LA TRASMISSIONE
Barbara Palombelli, legata ad Eleonora fin dall'infanzia, ha ricordato l'amica a Forum, la tramissione di Retequattro in cui lavora Paolo Ciavarro. «Ha suscitato una commozione universale per il coraggio dimostrato nell'affrontare il cancro», spiega la giornalista, «ha trovato le parole giuste per incoraggiare i malati che spesso si vergognano del proprio stato. Ha sconfitto quella vergogna ed è arrivata al cuore di tutti». Eleonora confidò a Barbara che avrebbe affrontato le cure come se recitasse: «Si truccava e si vestiva bene riprendendosi la scena che il cinema le negava. Amata e protetto dai suoi magnifici figli, è diventata un'attrice universale. Nella malattia ha girato il film più bello della sua vita».