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Elezioni Francia, Elly Schlein (Pd): risultato straordinario, destra si può battere

6 mesi fa 6
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"E te credo", sta al gioco Claudio Borghi, che risponde a Sensi con un emoticon sorridente. Il leghista è a lungo l'unico nel centrodestra a intervenire a caldo sul voto francese definendolo un "capolavoro al contrario di Macron", che lascia la Francia "a un ammucchione dominato dalla sinistra". Viatico per una cavalcata vittoriosa di Le Pen alle prossime presidenziali, prevede. Per l'immediato, però, "attendiamo a braccia aperte Rn tra i Patrioti" per costruire "finalmente la vera alternativa a questa Ue marcia". Ma se Borghi appare particolarmente loquace, nel centrodestra è più difficile registrare commenti a caldo forse nell'attesa di avere un quadro più chiaro. A rompere gli indugi ci pensa il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, che dà una lettura di maggioranza al voto francese. "L'alta partecipazione è un fatto molto positivo", osserva commentando il record di affluenza scioccante se confrontato con quello (negativo) registrato in Italia poco meno di un mese fa. "Ma la debolezza delle proposte politiche e le alleanze costruite non su un progetto politico, ma sul principio 'tutti contro uno' - avverte - porta all'ingovernabilità ed ora anche la Francia la sperimenterà". "Pare quindi che l'austerité la farà la gauche", socializza il suo pensiero il deputato della Lega Alberto Bagnai, che - ironizzando - nel voto non vede "uno scenario pessimo: la Francia è in ritardo su di noi di tredici anni, e recupererà. Quando avrà recuperato, si sbarazzerà del macellaio dal grembiule rosso", aggiungendo un'equazione politica italo-francese: "Hollande: Francia, Napolitano: Italia".

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