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Eliza, il dramma negli occhi della madre “Mai un segnale, a Natale erano con noi”

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PERUGIA – «A Natale eravamo stati a casa sua tutti insieme, per l’Epifania li aspettavo a casa mia, a Foligno». Lo ricorda tra le lacrime Angelica, la mamma di Eliza Stefania Feru che ieri, con l’altra figlia Andreea, ha partecipato alla commemorazione che si è svolta all’Istituto Serafico di Assisi, dove lavorava la 29enne, uccisa a Gaifana di Gualdo Tadino dal marito Daniele Bordicchia. «Vorremmo capire quello che è successo, non c’erano segnali in apparenza», dice la donna.

Lei e la figlia ora vorrebbero «poter riavere i suoi effetti personali, ma è tutto sotto sequestro». «Vorrei svegliarmi e scoprire che tutto questo non è successo», aggiunge la sorella di Eliza, la giovane operatrice socio-sanitaria, raggiunta da un colpo di pistola, quella di ordinanza di Bordicchia, di professione guardia giurata, mentre probabilmente dormiva sul divano della sala.

Come ricostruito dai carabinieri l’uomo, 38 anni, dopo aver sparato alla moglie, si è tolto la vita con la stessa arma rinvenuta vicino al suo corpo, in camera da letto. Ad accogliere le due donne al Serafico, la presidente dell’Istituto, Francesca Di Maolo, e il sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti, con cui madre e figlia si sono intrattenute in uno scambio di ricordi. Feste in famiglia, trascorse e programmate, che non sembravano far presagire l’incubo che si sarebbe poi rivelato. Che non ci fossero avvisaglie concrete della scelta della donna di lasciare il marito lo hanno verificato anche gli inquirenti. Da più testimonianze, però, emergono le difficoltà degli sposi, nonostante un matrimonio molto recente.

Crisi che si sarebbe manifestata al ritorno dal viaggio di nozze, agli inizi di ottobre. E che viene ipotizzata come movente del femminicidio-suicidio. Ma, sottolineano gli investigatori, si tratta di racconti a cui mancano riscontri concreti e per i quali è necessario andare avanti con le indagini. Non sono stati trovati messaggi di alcun tipo per esempio.

Forse potranno emergere dai cellulari sequestrati e ora al vaglio degli esperti. I carabinieri, coordinati dalla Procura di Perugia, proseguono, intanto, a sentire e risentire familiari e amici, in particolare concentrando la loro attenzione sulle persone più prossime alla coppia con l’obiettivo di dare una spiegazione a quanto accaduto. Manca la conferma inequivocabile sul perché, mentre sulla dinamica gli investigatori non hanno dubbi.

Sarà poi l’autopsia a collocare temporalmente la morte della coppia, presumibilmente avvenuta nella serata di sabato, quando nella bifamiliare c’erano solo Eliza e Daniele. Non c’erano la sorella dell’uomo e la sua famiglia, che vivono al piano superiore. Di rumori sospetti non avrebbero saputo riferire i testimoni sentiti. Forse quei colpi, esplosi in un’abitazione circondata da diverse altre case, sono stati scambiati per altro.

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La mamma di Bordicchia ha scoperto i cadaveri domenica mattina intorno alle 10, dopo essere andata a casa del figlio che non le rispondeva al telefono. A chi le aveva potuto parlare domenica mattina aveva sottolineato come il corpo del figlio fosse gelato. Confermando, forse, che la morte potrebbe risalire a diverse ore prima della scoperta. L’esame medico legale dovrebbe essere eseguito a metà di questa settimana da Luca Tomassini, incaricato dal pm Gianpaolo Mocetti, potrà dare indicazioni in questo senso.

«Avere Eliza al Serafico per noi è stato un dono». Così la presidente Francesca Di Maolo ha voluto tratteggiare Eliza, «una ragazza dedita al suo lavoro e ai suoi ragazzi, sorridente». «Cara Eliza, vogliamo ricordarti così: sempre sorridente e determinata in tutto ciò che facevi», sono le parole sui social del Serafico dei suoi colleghi. «Ci parlavi entusiasta dei tuoi sogni, amavi la vita e il tuo lavoro che svolgevi ogni giorno con enorme dedizione. Lasci in ognuno di noi un enorme vuoto, che cercheremo di colmare con il ricordo dei tuoi occhi gioiosi. Grazie da parte nostra e di tutti i tuoi ragazzi».

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