Un proscioglimento, un'assoluzione e quattro rinvii a giudizio. A processo, tra gli altri, l’ex compagna di cella della vedova Gucci, Loredana Canò, epicentro della rete di professionisti che per l’accusa avrebbero provato ad approfittare delle fragilità di Patrizia Reggiani e della madre Silvana Barbieri, morta ultranovantenne nel 2019, per sottrarre loro l’eredità.
Il giudice per l’udienza preliminare Alberto Carboni ha invece assolto in abbreviato il legale di Barbieri, l'avvocato Maurizio Giani, che la donna aveva nominato esecutore testamentario.
Il prossimo 6 giugno davanti ai giudici della settima sezione penale del Tribunale compariranno oltre all'ex compagna di cella anche i professionisti Marco Chiesa, Mario Wiel Marin e Marco Moroni imputati, a vario titolo, di circonvenzione di persona incapace pluriaggravata, furto, peculato e corruzione per l'esercizio della funzione.
Una sentenza di non luogo a procedere perché il fatto «non costituisce reato» è stata invece pronunciata per Marco Riva, attuale presidente del Coni Lombardo, al quale la pm Michela Bordieri e la procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano contestavano di aver partecipato alla spoliazione del patrimonio ereditato da Reggiani, già provata dalle sue fragilità fisiche e psichiche, quando ha finito di scontare la condanna in carcere per l’omicidio del marito.