Non si arresta la riduzione degli sportelli bancari in Italia, con quasi metà dei Comuni oramai senza una presenza di un istituto di credito e nuovi tagli che potrebbero arrivare dal risiko in corso del settore. Secondo i dati della Fondazione Fiba, riportati dal sindacato First Cisl, le banche italiane lo scorso anno hanno chiuso 508 sportelli, portando il loro numero complessivo sotto quota 20mila.
Per il segretario generale Riccardo Colombani "sono sempre più grandi i comuni desertificati, e il processo di ulteriore concentrazione del sistema potrebbe portare a breve ad una ulteriore contrazione dell'occupazione nel settore".
I tagli alla rete fisica non hanno investito in modo omogeneo le diverse aree del Paese, rileva il rapporto. Le regioni più colpite sono state Valle d'Aosta (- 7,5%), Umbria (- 4,3%) e Sardegna (- 3,9%). Decisamente meno pesante il conto per Emilia Romagna (- 0,9%), Calabria (- 0,6%) e Liguria, dove il saldo tra aperture e chiusure è risultato invariato.
Secondo Colombani poi "a preoccupare non è solo il numero dei comuni abbandonati, che si sta avvicinando alla metà del totale, ma anche le loro dimensioni. Il processo di ulteriore concentrazione del sistema, che si profila con le operazioni annunciate nelle ultime settimane, potrebbe portare a breve, con le sovrapposizioni tra le reti fisiche sui territori, a riduzioni di costo basate su nuovi tagli di sportelli e servizi e ad una ulteriore contrazione dell'occupazione nel settore. Comuni sempre più grandi, in questo caso, vedrebbero chiudere anche l'ultimo sportello, con gravi disagi per le comunità e soprattutto per le persone fragili".
First, chiusure sportelli banche aumentano esclusione sociale
Le chiusure degli sportelli bancari, in un paese dove l'uso di internet banking è ancora limitato, aumentano l'esclusione sociale. E' quanto afferma il sindacato First Cisl in merito ai dati sul taglio delle filiali. Per il sindacato, la riduzione dele reti di filiali porta a un aumento "del numero delle persone che non ha accesso ai servizi bancari o rischia di perderlo: sono circa 11 milioni, mezzo milione in più rispetto ad un anno fa. Di queste, oltre 4,6 milioni (+ 6,5%) vivono in comuni totalmente desertificati; quasi 6,3 milioni (+4,5%) in comuni in via di desertificazione, quelli con un solo sportello. Risulta in crescita, inoltre, il numero delle imprese che hanno la propria sede in comuni desertificati: sono 282.688, 18.834 in più rispetto al 2023.
"Per comprendere la reale portata del fenomeno - sottolinea il sindacato - i dati vanno letti in parallelo a quelli sulla diffusione dell'internet banking, ancora modesta: in Italia lo utilizza solo il 55% degli utenti contro una media Ue del 67,2%".
"Da ciò si evince che la desertificazione bancaria rappresenta un acceleratore dell'esclusione sociale, soprattutto per le fasce anziane della popolazione, penalizzate dal minor livello di competenze digitali (tra i 65 e i 74 anni solo il 33,9% utilizza l'internet banking contro una media Ue del 44,7%".
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