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Francesco Schiavone, detto "Sandokan", si è pentito e ha cominciato a collaborare con la giustizia. Era il super boss del clan dei Casalesi

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Arrestato nel 1998 e condannato all'ergastolo nel maxi-processo Spartacus e per diversi omicidi, si trovava al carcere duro

Francesco Schiavone, detto "Sandokan", si è pentito e ha cominciato a collaborare con la giustizia. Era il super boss dei Casalesi

Venerdì 29 Marzo 2024, 09:10 - Ultimo aggiornamento: 09:12

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È crollato il muro dell'omertà. Francesco Schiavone, conosciuto come Sandokan, capo dei Casalesi, una delle cosche più temibili della camorra, si è pentito e ha cominciato a parlare con i magistrati della Dda. La notizia - di cui in città si parlava già da qualche giorno - è stata anticipata dall'edizione di Cronache di Caserta ma l'ufficialità è arrivata nella giornata di ieri quando le forze dell'ordine si sarebbero recate a casa dei familiari del superboss per proporre il programma di protezione. 

Sandokan, arrestato nel 1998 e condannato all'ergastolo nel maxi-processo Spartacus e per diversi omicidi, si trovava al carcere duro. Nel 2018 il primogenito Nicola, che aveva assunto le redini del clan, è stato il primo degli Schiavone a collaborare con la giustizia. Una scelta che è stata seguita dal fratello Walter nel 2021. Ora il padre Francesco, il fondatore del clan dei Casalesi, inizia a svelare ai magistrati i segreti del clan rimasti per quasi 30 anni sepolti sotto una cortina di silenzio. 

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