La mozione di sfiducia presentata dalla sinistra de La France Insoumise, dagli ecologisti e da parte dei comunisti è stata respinta con i voti contrari dei socialisti e del Rassemblement National di Marine Le Pen con soli 131 voti a favore. La maggioranza era fissata a 188.
Il governo Bayrou può dunque tirare un sospiro di sollievo. La mozione di censura (sfiducia) presentata dalla France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon (Lfi), è stata votata solo da 131 deputati, molto lontano dai 288 necessari per far cadere il governo. Ad aderirvi, oltre agli Insoumis, gli ecologisti ed alcuni comunisti, ma non i deputati socialisti.
Nel suo discorso in aula, il segretario socialsita, Olivier Faure, ha infatti rifiutato di aderire all'iniziativa, difendendo l'idea di una ''gauche che propone e va avanti''. Faure ha tuttavia avvertito che un voto di sfiducia resta ''possibile in ogni momento'' e ha ribadito l'auspicio che il Parlamento abbia ''l'ultima parola'' sulla contestata riforma delle pensioni.
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