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Gennaro Sangiuliano, la nuova vita dopo il caso Boccia. «Inviato a New York? Chissà». E intanto studia l'inglese

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Una fase nuova. È quella che racconta l’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Nessun commento sul caso di Maria Rosaria Boccia, su cui ora indaga la Procura: «Credo nell’indipendenza dei magistrati italiani», assicura il giornalista.

Ma di quella vicenda, Sangiuliano avverte ancora «la persecuzione» per un vero assalto mediatico che si è trasformato presto in uno stillicidio: «Passeggio, ma non in centro a Roma: temo ancora di essere fotografato. Preferisco un parco pubblico. Ma sto reagendo». Nonostante non siano mancati, in questi mesi, i messaggi di sostegno, come quello da parte della senatrice Liliana Segre, che Sangiuliano descrive come «una grande ricchezza per l’Italia».

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IL FUTURO

La vita va a avanti, e ora potrebbe portare il giornalista della Rai oltreoceano. Sangiuliano non smentisce le voci di un possibile incarico a New York: «Sono stato reintegrato come direttore a disposizione dell’Ad, ma intanto sto facendo lezioni specifiche di inglese». Prima di lui lo stesso passaggio ha riguardato anche altri giornalisti che tornavano dalla politica o che lasciavano direzioni. Tra gli altri, Sangiuliano cita Piero Badaloni, a cui è stata assegnata la sede spagnola, e Piero Marrazzo, inviato a Israele. Un paio di giorni fa, a Napoli, ha presentato il suo nuovo libro su Trump (intitolato «La rivincita»), alla presenza di Arianna Meloni, oltre che del sindaco Gaetano Manfredi, del direttore del Mattino, Roberto Napoletano, e della giornalista Rai Giovanna Botteri. Ma l’ex ministro pensa già al prossimo progetto editoriale, che parlerà del leader turco Erdogan. Nella quotidianità, per il resto, continua ad andare in ufficio, a Borgo Sant’Angelo, a leggere e-mail e giornali. Rivela pure di aver fatto tutti i corsi di aggiornamento online della Rai e dell’Ordine dei giornalisti. C’è spazio anche per il capitolo hobby e sport. L’ex direttore del Tg2, da “sorrentiniano”, confessa di aver apprezzato Il Conclave e un po’ meno Parthenope, perché stavolta il regista, «è stato troppo duro con i napoletani».

Ammette di fare un po’ di cyclette e di essere un tifoso del Napoli, ma senza eccessi. Se dovesse indicare dei calciatori a cui paragonarsi, sceglierebbe Lele Oriali e Bruno Conti.

Alla domanda sul possibile ritorno in politica, risponde secco di no. Appare certo ormai che il prossimo capitolo della sua vita, Gennaro Sangiuliano lo scriverà nei panni di giornalista.

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