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Massimo Sanvito 17 marzo 2024
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Giulia De Lellis, professione beauty influencer, laureata con lode all’Università di Uomini e Donne e con un corso di alta specializzazione in Grande Fratello Vip, mercoledì terrà una lezione al master in Fashion, experience and design management della Bocconi. La migliore business school internazionale d’Italia farà sedere in cattedra l’autrice dell’imperdibile bestseller Le corna stanno bene su tutto. Ma io stavo meglio senza - per far sì che racconti agli iscritti la storia di Audrer, il brand di prodotti per la pelle che ha lanciato lo scorso maggio dopo otto anni di dura gavetta a sfornare recensioni di make up su internet. Altro che gli stage e i tirocini non retribuiti a misura di giovane laureato... E chi meglio della professoressa De Lellis - lei che si vantava di non aver mai letto un libro in vita sua («non è vero, ne ho letti due!»), lei che pensava che la capitale dell’Africa fosse l’Egitto («anzi no è Sharm el Sheik!»), lei che era convinta che il mare che bagna la Sardegna fosse l’oceano (non si sa bene se il Pacifico o l’Atlantico)- avrebbero dovuto invitare in università per disquisire di impresa e digitale? Del resto, 5,3 milioni di follower su instagram, 900mila su TikTok e 200mila su YouTube - per un traffico settimanale di sette milioni di utenti - valgono ben più di una laurea («mi manca e vorrei tornare a studiare per prenderla.
Ho 28 anni: so che lo farò», dice lei) per parlare a una platea di aspiranti manager nel campo della moda, del lusso e del design... «Per fare l’influencer servono preparazione e fantasia», ha spiegato la De Lellis in una lunga intervista al Corriere. Raccontando quella passione per i rossetti che le ha aperto la strada verso la ricchezza e ripercorrendo le sue orme: «Facevo la commessa in un negozio di abbigliamento a Pomezia: 1.200 euro al mese. Quando sono arrivati i primi contratti grazie ai social quasi mi vergognavo: con un pacchetto di post potevo andare oltre quanto prendevo stando in negozio un mese intero».
Ma nello specifico quali saranno i trucchi del mestiere, necessari per sfondare sul web e non solo, che porterà in aula alla Bocconi? «Io ho un mio modo di comunicare: diretto, schietto. Non è che faccio un post e guadagno: penso ai claim, al set, decido come fare le foto, la musica. I dettagli fanno parecchio». Ah, i dettagli... Ma la self made influencer resta pur umile, nonostante un’aziendina nata dal nulla e in attivo, con dodici dipendenti e ora persino riconosciuta come caso di studio dall’eccellenza della Bocconi. «Non sono ovviamente una prof, sarò lì per raccontare un’azienda. E, perché no, anche per motivare chi ho davanti: io che arrivo dal niente ce l’ho fatta. Chiaramente c’è sempre da imparare». Perché alla fine, chi paga 16.000 euro di retta per un anno di master in Fashion, experience and design management, per quale strano motivo non dovrebbe ricevere la giusta motivazione da chi la stessa cifra la incassa per un pacchetto di post social che sponsorizza creme, cosmetici e completini intimi?