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Governo Pechino si oppone a stop Usa utilizzo tecnologia cinese nelle auto connesse

1 settimana fa 4
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Pechino ha dichiarato di essere «fermamente contraria» al divieto annunciato martedi dagli Stati Uniti alla vendita di veicoli connessi che incorporano tecnologia cinese, affermando che la questione della sicurezza nazionale avanzata da Washington è «completamente infondata». Martedi il governo americano ha annunciato il divieto di vendita negli Stati Uniti di veicoli connessi che incorporano tecnologia cinese o russa, sia in termini di componenti sia di software, in quanto potrebbero rappresentare un rischio per la sicurezza nazionale. La decisione fa seguito a un'inchiesta del Dipartimento del Commercio avviata alla fine di settembre, che si e appena conclusa con la pubblicazione di nuove regole volte a «mettere in sicurezza la catena di fornitura dei veicoli connessi da minacce esterne».

«La Cina esorta gli Stati Uniti a smettere di generalizzare il concetto di sicurezza nazionale e a porre fine al suo irragionevole giro di vite sulle aziende cinesi», ha dichiarato mercoledi Guo Jiakun, portavoce del Ministero degli Affari Esteri cinese, in una regolare conferenza stampa. «Queste pratiche disturbano la cooperazione economica e commerciale tra le aziende, violano i principi dell'economia di mercato e della concorrenza leale», ha dichiarato il diplomatico, aggiungendo che Pechino «si oppone fermamente».

Per il momento, nessuna auto connessa cinese è venduta negli Stati Uniti, ma Byd vende autobus in California, che non sono interessati dal divieto. Alcuni produttori occidentali, come Volvo (gruppo svedese controllato dalla cinese Geely), Polestar, Buick (gruppo GM) e Lincoln (filiale Ford) vendono auto prodotte in Cina. Anche il costruttore americano Tesla produce veicoli elettrici in Cina per l'esportazione. «Le auto non sono piu solo acciaio su ruote, ma anche computer. Hanno telecamere, microfoni, dispositivi GPS e altre tecnologie connesse a Internet», ha spiegato la segretaria al Commercio statunitense uscente Gina Raimondo. Il divieto sara introdotto gradualmente, a partire dal 2027 per il software e dal 2029 per le attrezzature, ha dichiarato il ministero. La diplomazia cinese ha promesso che «prendera le misure necessarie» per «difendere con determinazione i suoi legittimi diritti e interessi».

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