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«Elezioni farsa, incredibilmente anti democratiche, né libere né giuste», è il coro unanime degli Usa, dei loro alleati del G7 e dell'Europa dopo la scontato plebiscito che ha riconfermato Vladimir Putin. Con Berlino e Londra primi ad annunciare che non riconosceranno il voto in Russia - delegittimando lo zar come possibile interlocutore di ogni futuro negoziato o trattato - né tantomeno quello tenuto in certe parti dell'Ucraina, della Georgia e della Moldavia in violazione del diritto internazionale. Anche l'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ha esortato all'unanimità la comunità internazionale a non riconoscere più la legittimità di Putin come presidente e invitato tutti i Paesi a cessare ogni contatto con lui, tranne che per perseguire la pace e per scopi umanitari, ad esempio per organizzare scambi di prigionieri o per riportare a casa i bambini dell'Ucraina.
Russia, l'incontro tra Putin e tre dei suoi sfidanti dopo la vittoria alle elezioni presidenziali
Il voto russo che tra mille polemiche ha incoronato ancora una volta Vladimir Putin alla guida del Cremlino irrompe nel dibattito politico italiano, dividendo la maggioranza di governo. Fanno discutere le parole del vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, che a proposito delle elezioni nella Federazione russa prende atto del responso delle urne sottolineando che «quando un popolo vota ha sempre ragione». In una nota la Lega poi precisa: «In Russia hanno votato, non diamo un giudizio positivo o negativo del risultato, ne prendiamo atto e lavoriamo (spero tutti insieme) per la fine della guerra ed il ritorno alla pace. Con una guerra in corso non c'è niente da festeggiare».
Elezioni Russia, Salvini: "Quando un popolo vota ha sempre ragione"
Secca la risposta da Bruxelles del ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia Antonio Tajani: «La politica estera la fa il ministro degli Esteri. Le posizioni di politica estera sono quelle del ministro degli Esteri", risponde il titolare della Farnesina a chi gli chiede se non tema che esternazioni come quelle di Salvini possano dare l'immagine di un governo poco unito. Per Tajani le elezioni presidenziali in Russia «sono state caratterizzate da pressioni forti, anche violente».
Gli approfondimenti:
Tajani: truppe Nato in Ucraina? Non siamo in guerra con la Russia
"Noi non siamo in guerra con la Russia, l'Italia e la Nato difendono il diritto dell'Ucraina alla propria indipendenza con aiuti economici, aiuti per la ricostruzione e anche aiuti militari per raggiungere la pace in una situazione di equilibrio per Kiev". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ospite stasera di XXI Secolo su Rai1, torna sull'ipotesi del presidente francese Emmanuel Macron di inviare truppe Nato in Ucraina.
Mosca: attacco con droni nel Belgorod, un morto e due feriti
Il governatore della regione di Belgorod in Russia, Vyacheslav Gladkov, ha riferito di un bombardamento con droni nel distretto urbano di Graivoron da parte delle forze ucraine. "Il distretto urbano di Graivoron è stato bombardato dalle forze armate ucraine. Con nostro grande dolore, un civile è stato ucciso da un drone kamikaze nella città di Gorkovsky", ha scritto Gladkov su Telegram. Altre due persone sono rimaste ferite. Lo riporta Interfax.