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Harry firma un accordo economico con Murdoch: processo annullato. Il principe interrompe la sua battaglia contro i tabloid scandalistici

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I legali del principe Harry hanno raggiunto un accordo extragiudiziale (con indennizzi imprecisati) col News Group Newspapers (Ngn) di Rupert Murdoch, che evita così il rischio di una condanna pubblica nel processo all'Alta Corte di Londra per la causa intentata dal secondogenito di re Carlo nei confronti del gruppo editoriale del tabloid Sun per violazioni della privacy e raccolta illegale di informazioni. Si è arrivati a questo dopo che ieri c'era stato un rinvio immediato all'apertura delle prima udienza a fronte delle discussioni avviate fra le parti.

Harry, al via oggi il processo Murdoch: «La stampa inglese ha intercettato illegalmente le chiamate del principe»

L'accordo

L'avvocato della società editoriale, Anthony Hudson, aveva parlato di accordo «molto vicino» fra le parti, che scongiurerebbe il rischio di una condanna pubblica per Ngn. Si è arrivati a questo dopo i ripetuti rinvii nel pomeriggio all'apertura delle prima udienza nel tribunale londinese per consentire le trattative. Rinvii che come sottolineano alcuni media hanno irritato il giudice Timothy Fancourt, costretto ad aggiornare l'udienza a domani. A influire sul prolungarsi dei negoziati c'è anche la differenza di fuso orario tra il Regno Unito e la California, dove vive il principe Harry insieme alla moglie Meghan dopo lo strappo dalla famiglia reale britannica nel 2020 e il trasferimento negli Usa.

Questa azione legale è solo una fra quelle avviate dal duca di Sussex nella sua crociata contro la stampa popolare del Regno: un eventuale accordo finanziario col Sun potrebbe essere giudicato come un cedimento da parte del secondogenito di Carlo III rispetto al suo impegno, ribadito più volte, di opporsi al sensazionalismo e alle intrusioni illegali dei tabloid, da lui considerati corresponsabili, fra l'altro, della morte prematura di sua madre, Lady Diana, nell'incidente d'auto del tunnel dell'Alma a Parigi nell'agosto 1997. 

I testimoni vip

Fra i teste convocati dagli avvocati di Harry ci sarebbero stati pure l'ex premier laburista Gordon Brown, gli attori Hugh Grant e Sienna Miller, la cantante Lily Allen, l'ex moglie di Paul McCartney. Al suo fianco, vi è inoltre come co-denunciante lord Tom Watson, già vice leader del Labour, che ha querelato a sua volta i giornali di Murdoch per averlo intercettato illegalmente e aver poi distrutto la memoria di varie emali ritenute compromettenti sul presunto placet dei vertici giornalistici ed editoriali allo «spionaggio» di vip. La denuncia di Harry e di Watson riguarda attività «illecite» condotte da giornalisti e investigatori privati per conto del Sun e del defunto News of the World dal 1996 almeno fino al 2011. Attività sfuggite a una precedente vicenda giudiziaria che costrinse il gruppo Murdoch a versare centinaia di milioni sterline di risarcimenti in seguito al clamoroso scandalo sulle intercettazioni telefoniche dei tabloid e la raccolta illegale d'informazioni private contro ben 1300 persone. L'azienda dal canto suo nega parte delle accuse del duca e invoca su altre un'asserita scadenza dei termini. Mentre contesta che Watson sia mai stato intercettato e sostiene la tesi di una distruzione accidentale, non deliberata, delle email sparite. (ANSA

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