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Il MAUTO celebra con una mostra l'eclettismo di Carlo Felice Trossi: pilota, aviatore, designer

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Redazione

14 maggio 2025 14:59

Il MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile presenta Carlo Felice Trossi. Eroe incompiuto, la mostra dedicata alla poliedrica figura del pilota biellese. L’esposizione – curata dallo storico e saggista Giordano Bruno Guerri, con la direzione artistica di Maurizio Cilli, il contributo di Francesco Foppiano per le sezioni dedicate alla nautica e all’aeronautica e di Ilaria Pani e Davide Lorenzone, rispettivamente Responsabile del Centro di Documentazione e del Centro di Conservazione e Restauro del MAUTO – si snoda lungo un percorso di scoperta che riunisce automobili, aerei, imbarcazioni, testimonianze fotografiche, disegni e una grande quantità di cimeli che raccontano, nel loro complesso, non solo il grande pilota ma un protagonista del suo tempo, capace di incarnare l’eleganza, la libertà e l’intelligenza in un periodo di delicati equilibri politici, sociali e culturali. La mostra sarà aperta al pubblico dal 15 maggio al 28 settembre 2025.

“Con una vasta selezione di materiali e vetture iconiche - ha spiegato Lorenza Bravetta, Direttore MAUTO-Museo Nazionale dell’Automobile -, la mostra si iscrive nel solco di una programmazione che ha messo l’automobile al centro di una riflessione transdiscipilinare, per raccontare le vite di uomini e donne straordinari, abbracciando la storia moderna e contemporanea. Una mostra è sempre un atto di analisi e restituzione e sempre è il frutto di un lavoro corale che, in questo caso, ha visto competenze e maestranze impegnate per molti mesi nella ricerca, progettazione e realizzazione dell’impianto scenico. Un allestimento concepito su più livelli con un rigore formale pensato per valorizzare le opere esposte e restituire le imprese di un intrepido intellettuale in un ventennio complesso, attraverso un percorso che possa essere interessante ed emozionante al tempo stesso”. 

“Ha lasciato pochissime memorie di sé oltre a quelle originate dalle corse - ha dichiarato Giordano Bruno Guerri, Curatore della mostra - , e bisogna ricorrere alla ricostruzione dei tempi, della sua terra e di un carattere elitario, per capirlo. Tre uomini furono determinanti per lo sviluppo automobilistico del primo novecento, per il gusto della velocità e per lo stile che influenzerà Trossi: Giovanni Agnelli, Filippo Tommaso Marinetti e Gabriele d’Annunzio.” 

Carlo Felice Trossi, nato a Biella nel 1908 – conte per meriti sportivi dal 1934 – fu un singolare eroe del Novecento: pilota e aviatore, progettista e costruttore di automobili e barche, dirigente. Fu uno dei primi presidenti della Ferrari e lo stesso Enzo Ferrari lo descrisse come un uomo che “con estrosa e scanzonata disinvoltura faceva cose che altri avrebbero giudicato impossibili, sia nella vita sia sulla pista.” Vicino agli ambienti dell’architettura razionalista e amico personale di Pier Luigi Nervi, mostrava nei suoi interessi un gusto moderno e colto, che travalicava la pura dimensione sportiva. 

Il percorso della mostra si articola in 5 capitoli – Biografia, Competizioni, Aeronautica, Nautica e Design – ciascuno dei quali mette in evidenza le svariate attitudini di Carlo Felice Trossi. Il primo capitolo presenta un’installazione ispirata agli album realizzati da Clementina Sella, madre del pilota, che nel corso degli anni ha raccolto e ordinato con cura articoli e fotografie, corredandoli di annotazioni personali.

Prendendo spunto da questo straordinario archivio familiare, la parete restituisce un collage visivo che offre uno sguardo intimo e composito sulla storia sportiva e personale di Trossi. Il secondo capitolo approfondisce la carriera sportiva del pilota biellese, tra gare in salita, corse su strada e gran premi internazionali. Nel terzo capitolo, dedicato all’aeronautica, si racconta l’interesse di Trossi per gli aerei civili e militari che ha posseduto e immortalato in rarissime fotografie a colori – qui esposte per la prima volta – che ci permettono di apprezzare le molteplici tonalità di un mondo oggi conosciuto prevalentemente visto in bianco e nero. La nautica, prima passione e settore nel quale si è cimentato contribuendo alla progettazione di imbarcazioni iconiche, è il focus del quarto capitolo. Infine, il quinto capitolo è dedicato al design e all’inconfondibile stile e gusto con cui Trossi selezionava le vetture da strada e a quel segno di unicità che sapeva imprimere alle sue scelte automobilistiche. 

“L’impianto espositivo è ordinato secondo la maglia dell’architettura originaria del Museo concepita da Amedeo Albertini nel 1960 - ha detto Maurizio Cilli, Direttore Artistico -. Il percorso di visita distingue spazialmente le diverse sezioni attraverso campi prospettici aperti, lungo i quali dimorano le creature saettanti del conte Trossi e ambienti più raccolti, camere di meraviglie che offrono al pubblico l’incontro con la grazia dei suoi oggetti. L’esperienza della visita mi auguro susciti risonanze e corrispondenze inattese dei diversi universi creativi e la giusta intensità emotiva a partire dalla scrupolosa, quanto commovente, raccolta di album di ritagli di giornale e fotografie, inequivocabile lavoro d’amore nel quale leggere il tempo di una solitudine e l’apprensione di Clementina Sella, sua madre”. 

In esposizione fotografie, progetti, documenti, patenti, accessori, caschi, tute e trofei e nove iconiche vetture, da corsa e da turismo, oltre al motopattino SIMAT del 1940 – il conte Trossi fu proprietario di uno dei 30 esemplari prodotti –, un modellino d’aereo, un motore d’aeronautica, un cinemobile e un’imbarcazione. 

Dalla Monaco Trossi del 1935 – avveniristico prototipo progettato da Augusto Monaco in collaborazione con Carlo Felice Trossi – alla Alfa Romeo GP tipo 158 “Alfetta” del 1938; dalla Alfa Romeo 8 C 2300 Monza del 1931 alla Maserati 6 CM del 1936 – monoposto da competizione rivoluzionaria; dalla Mercedes-Benz SSK del 1930 alla Alfa Romeo 6C 2500 SS del 1942 – sulla quale Trossi fece inizialmente installare due proiettori dal suo aereo personale al posto dei fari centrali originali; dalla Alfa Romeo tipo B P3 del 1932 alla Cattaneo Trossi del 1934 – un raro esempio di automobile in miniatura perfettamente funzionante. Infine la Alfa Romeo 8C 2300 Zagato del 1932, con la quale Trossi arrivò 2° alla sua prima Mille Miglia nello stesso anno. 

Nella sezione dedicata alla nautica è esposta Mio Mao: costruita dal cantiere Baglietto tra il 1929 e il 1930 su commissione della famiglia Piaggio, è un runabout in mogano lungo 7,2 metri, con struttura a doppio fasciame incrociato.

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