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Poco più di tre anni dopo la tragedia (era il 7 novembre 2022), sette persone sono state rinviate a giudizio per la morte di Mostapha El Miski, l’operaio della Alessio Tubi di La Loggia travolto da alcuni pacchi di materiale metallico. Sono tecnici, dirigenti e addetti dell’azienda, che ha sede in strada Nizza 31, difesi, tra gli altri, dall’avvocato Simone Vallese. L’accusa è per tutti omicidio colposo. Sempre durante l’udienza predibattimentale di ieri, giovedì 6 febbraio 2025, un altro imputato ha patteggiato otto mesi di carcere. Si tratta del responsabile della protezione e della manutenzione dell’Alessio Tubi, la cui pena è sospesa con la condizionale.
La tragedia
La vittima aveva 41 anni. Erano intervenuti sul posto i sanitari, con l'atterraggio dell'elisoccorso, i vigili del fuoco dei distaccamenti di Torino Lingotto e Carmagnola e la squadra specializzata in ricerca sotto macerie del comando provinciale di Torino, i carabinieri e gli ispettori dello Spresal dell'Asl To5. L’operaio, secondo i primi accertamenti, si trovava sotto un carro ponte telecomandato su cui venivano spostati pacchi di tubi pesanti alcune tonnellate. Uno di questi sarebbe caduto per cause da accertare (da stabilire se si sia trattato di un cedimento o di un errore durante il movimento) e l'operaio è stato schiacciato dalla cintola in su.
Il processo
Qualcuno poteva evitare la morte di El Miski? Ci sono state imprudenze o regole non rispettate? Il processo di primo grado dovrà fare chiarezza anche su questo. La moglie, i figli e i fratelli della vittima si sono costituiti parte civile. La prossima udienza è prevista in estate.
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