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In vigore i 'dazi reciproci' Usa su 60 Paesi, Cina al 104%. Lo spread Btp-Bund in forte rialzo

1 settimana fa 4
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Si preannuncia una giornata difficile per le Borse europee all'indomani di un rimbalzo, mentre entrano in vigore nuovi dazi con una tariffa imposta dagli Usa alla Cina pari al 104%. Il future sull'eurostoxx 50 è in flessione di oltre il 4% e i futures sugli indici di Wall Street perdono oltre il 2 per cento.

Spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni in netto aumento: il differenziale ha avviato la seduta a 130 punti base contro i 122 della chiusura di ieri, con il mercato che prosegue la tendenza a privilegiare i titoli di Stato tedeschi come 'beni rifugio'. Il rendimento del prodotto del Tesoro è al 3,97%, con un aumento di oltre dieci basis point.

La Borsa di Tokyo conclude la seduta in pesante ribasso,

annullando il tentativo di recupero di ieri, mentre riappaiono all'orizzonte nuovi scenari di instabilità sul commercio globale tra le due principali economie mondiali, dopo le ultime ritorsioni dell'amministrazione Trump, e la volontà della Cina di non allinearsi alla volontà di Washington. Il listino di riferimento Nikkei segna una flessione dello il 3,93% a quota 31.714.03, e una perdita di 1.298,55 punti. Sul mercato dei cambi lo yen torna a rivalutarsi sul dollaro, poco sotto a un livello di 145, e sull'euro a 160,40.

A pesare sono i nuovi dazi, in particolare quello al 104% per l'import di prodotti cinesi in Usa al quale tuttavia Pechino che non ha ancora risposto, e i timori di una recessione negli Stati Uniti che penalizzano le imprese del Sol Levante. Il rendimento dei titoli di Stato giapponesi con scadenza 40 anni ha toccato un massimo, mai raggiunto da quando sono stati introdotti nel 2007, prima che le autorità monetarie del Paese annunciassero una riunione in giornata. Hong Kong è quasi in parità (-0,04%) e le altre Borse cinesi di Shanghai (+1%) e Shenzhen (+2%) si muovono in rialzo. Pesanti invece i futures europei (-3,6%) che preannunciano un'apertura in rosso dei listini del Vecchio Continente, che ieri hanno cercato un rimbalzo. Hanno invece dimezzato i cali i futures su Wall Street che perdono poco più dell'1%. Fa intanto un nuovo passo avanti l'oro e continua a perdere terreno il petrolio perché la prospettiva di recessione implica una minore richiesta di greggio

Il prezzo del petrolio cala ancora sui timori per la guerra commerciale: il Wti con consegna a maggio passa di mano a 57,14 dollari con una flessione del 4,10% mentre il Brent con consegna a giugno è scambiato a 60,46 dollari con una riduzione del 3,76%.

Gli Stati Uniti hanno imposto una nuova ondata di tariffe

Gli Stati Uniti hanno imposto una nuova ondata di tariffe contro decine di partner commerciali, con il presidente Donald Trump che ha preso di mira soprattutto la Cina. I nuovi 'dazi reciproci' sono personalizzati nei confronti di circa 60 economie e sostituiscono quelli di base entrati in vigore sabato. I nuovi livelli variano dall'11 al 50%, con la rappresaglia diretta contro Pechino che porterà l'aliquota al tetto sorprendente 104%.

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Lo yuan cede altro terreno sul dollaro, scivolando nei valori onshore a 7,3485, ai minimi di settembre 2023, nel mezzo delle accuse alla Cina di Donald Trump di manipolazione del renmimbi per compensare i dazi americani. La Banca centrale cinese (Pboc) ha definito questa mattina il fixing sul biglietto verde a 7,2066, al punto più basso dall'11 settembre del 2023, a fronte della chiusura di martedì di 7,3390.

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