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Indian Wells, Alcaraz batte Zverev e le api: la semifinale con Sinner spareggio per il numero 2 al mondo

6 mesi fa 4
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Prima di capire che sì, a Indian Wells ci sarebbe stata la supersfida in semifinale fra Sinner e Alcaraz, autentico spareggio che sabato deciderà il nuovo numero due del mondo, per due ore abbondanti lo show lo hanno fatto le api: uno sciame ha invaso il centrale di Indian Wells interrompendo sull’1-1 del primo set il quarto di finale fra Carlos Alcaraz e Sascha Zverev.
Lo spagnolo ha rimediato anche una puntura, e come lui il giudice di sedia Mohamed Lahyani, mentre la spider cam, trasformata in provvisorio alveare, inviava in mondovisione immagini che sembravano uscite da un film horror, o da un cartoon dei Simpson.
Anche la finale 1978 degli Internazionali d’Italia fra Panatta e Borg fu disturbata da un insetto patriottico, uno solo però, che provò vanamente a sconfiggere lo svedese. Questa volta però l’assalto era di massa e per risolvere il problema c’è stato bisogno di Lance Davis, apicultore della zona istantaneamente eletto a idolo dal pubblico (the Bee Jesus?), che a volto scoperto e chioma al vento, armato di una sorta di aspirapolvere, è riuscito a sloggiare lo sciame. Game, (in)set e match.
Concluso l’insolito aperitivo, Carlitos nonostante il ponfo sulla fronte non si è limitato a fare il punto della situazione, ma è riuscito a imbrigliare il servizio di Zverev, un po’ fanée dopo le fatiche del quarto vinto in rimonta su De Minaur, dimostrando dopo mesi tormentai di essere sulla via del recupero (agonistico) ai massimi livelli. Il Nino magico ha messo in mostra tutto il suo vasto repertorio di campione a tutto campo - accelerazioni, volée, dropshot… - e in due rapidi set (6-3 6-1 in un’ora e 19) si è guadagnato un biglietto per il remake della semifinale dello scorso anno contro Jannik Sinner.
Nel 2023 a spuntarla in due set (7-6 6-3) fu il Nino magico, che poi completò l’opera battendo Medvedev in finale. Sabato in palio per Jannik ci sarà la 20 esima vittoria consecutiva, la 17esima di uno strepitoso inizio di stagione (il quarto migliore dell’era Open dopo il 2022 di Nadal, 20 partite vinte di fila, e il 2020 e il 2011 di Djokovic, rispettivamente 26 e 40), ma come si diceva anche il sorpasso su Alcaraz al numero 2 del mondo. Una posizione che nessun italiano nella storia ha mai raggiunto: Pietrangeli è stato al massimo numero 3, Panatta e la Schiavone numero 4, insomma l’ennesimo record della Volpe.
I precedenti a livello Atp sono 4-3 per Sinner - 4 pari se consideriamo il primissimo incontro che un Alcaraz giovanissimo nel 2019 si aggiudicò nel Challenger di Alicante - e Jannik nel 2023 ha vinto gli ultimi due, a Miami e Pechino. Stavolta a dispetto della classifica sarà lui, anche se di poco, il favorito di un duello destinato in futuro ad avere molte altre puntate di prestigio.
«E’ sempre divertente giocare con Carlos - dice - Fuori dal campo siamo buoni amici, dentro cerchiamo di dare il 100 per cento. L'anno scorso su questo campo ho fatto molta fatica, Carlos ha giocato molto meglio di me, ma due settimane dopo a Miami ho vinto io, quindi vedremo. Sono sicuro che cambierà qualcosa per cercare di battermi, devo farmi trovare pronto». La rivalità con lo spagnolo, di due anni più giovane, è ormai avviata a diventare un classico. E il pensiero va ai tanti Federer-Nadal, Nadal-Djokovic, Federer-Djokovic a cui abbiamo assistito per almeno quindici anni.
«Non c'è solo Carlos - puntualizza Carlos - Altri avversari mi hanno fatto crescere come giocatore. Quando raggiungi questo livello sei obbligato a lavorare in continuazione su tanti dettagli, credo sia capitato anche ai Big 3. Noi cerchiamo di imitarli, ma chi sarà il prossimo giocatore di punta non lo sappiamo ancora, perché siamo tutti così giovani. Ogni torneo è un po' diverso, ma di sicuro questo è un aspetto elettrizzante». Api permettendo.

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