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"Ci sono delle grandi inesattezze nel suo video": David Parenzo lo ha detto a L'Aria che tira su La7 riferendosi al filmato con cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha fatto sapere di essere indagata per il caso Almasri. "Quali sarebbero? - gli ha chiesto la sua ospite, la vicepresidente del Senato Licia Ronzulli di Forza Italia -. Non le vedo. Il video l'ho ascoltato una ventina di volte da ieri, però se lei mi fa sapere dal suo punto di vista quali sono le inesattezze punto per punto le andiamo a verificare".
"E' un'inesattezza l'idea che ci sia un complotto della magistratura per far cadere il governo", ha detto Parenzo. E la Ronzulli ha replicato: "Andreotti diceva che a pensar male si fa peccato ma tendenzialmente ci si azzecca. Evidentemente, che questo avvenga nei giorni caldi della riforma della giustizia è un fatto". "E poi - si è domandato il conduttore - l'iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto?". "Non si tratta di un atto dovuto ma di un atto voluto - ha spiegato la senatrice azzurra -. Altrimenti dovremmo chiedere al sindaco di Roma se per tutte le persone e i comitati che vanno a fare esposti in Procura esistano altrettanti avvisi di garanzia al sindaco di Roma".
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"Quindi il dottor Lo Voi avrebbe potuto non iscrivere nel registro degli indagati...", ha cominciato a dire il giornalista. E la Ronzulli: "E' discrezionale e le dirò di più: ci si stava lamentando in questi giorni che il governo non stava referendo, si è parlato di silenzio... Non si chiama silenzio, si chiama raccolta di informazioni e dati. Oggi c'era l'informativa di ben due ministri, fatalità Nordio e Piantedosi, arriva l'esposto di un cittadino qualunque, non passano neanche 12 ore e viene iscritto un governo intero nel registro degli indagati. La magistratura si è interposta tra cittadini e Parlamento, che oggi avrebbe affrontato l'informativa di due ministri. Parleranno prima col pubblico ministero a questo punto".