GERUSALEMME. L’esercito israeliano nella notte ha cominciato una operazione di precisione, come è stata definita dal portavoce dei militari, Daniel Hagari, all’interno dell’ospedale Al Shifa. L’attività in corso viene scortata dall’aviazione e dai carri, mentre truppe accompagnate da medici e militari parlanti arabo, sono nella struttura, nella quale Hagari ha spiegato che informazioni di intelligence, hanno dato la presenza di alti papaveri di Hamas. Almeno una ottantina gli arresti già eseguiti. Nella struttura ci sarebbero circa 30000 persone, tra personale medico, malati e rifugiati.
I palestinesi lamentano spari contro la folla con già i primi feriti, e molti civili, al buio, hanno abbandonato l’ospedale, anche se non c’è ordine di evacuazione. L’esercito si difende dicendo che dalla struttura sono stati esplosi colpi contro i militari che hanno risposto.
L’ospedale, il più grande di Gaza, è stato già colpito almeno sette volte ed è stato oggetto di una prolungata operazione militare a novembre, quando i militari mostrarono le prove dell’uso dello stesso da parte di Hamas sia come rifugio che come luogo di detenzione degli ostaggi. Al di sotto, furono scoperti importanti tunnel.
L’esercito ha diffuso l’audio di una conversazione tra il suo coordinatore delle attività a Gaza e il portavoce del ministero della salute della Striscia, Abu Rish. Si sente il rappresentante dell'IDF dire: «Vediamo che Hamas continua le sue attività militari all'interno degli ospedali e che ci sono terroristi nel cuore degli ospedali... La nostra semplice richiesta è di fermare immediatamente ogni attività terroristica negli ospedali, come abbiamo visto in Khan Yunis». Si può sentire Abu Rish rispondere: «Abbiamo ricevuto il tuo messaggio e ti prometto che siamo sulla stessa lunghezza d'onda, e che gli ospedali devono essere luoghi in cui fornire servizi, a nessuno può essere consentito di danneggiare i pazienti o la fornitura di cure mediche all'interno di questi ospedali».
E il gabinetto di guerra ha dato il via libera alla partenza oggi, forse in serata, della delegazione israeliana per Doha, con in testa il capo del Mossad David Barnea, per discutere degli accordi su tregua e liberazione ostaggi. Ci sono ancora punti che devono essere affrontati per cercare di limare posizioni che, al momento, sembrano distanti.