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Italia spenta e confusa, Spalletti la corregge: nel 2-1 al Venezuela c’è la firma di Donnarumma e Retegui

9 mesi fa 39
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La nota positiva del test azzurro a Miami è nella capacità del ct Luciano Spalletti di correggere, in corso d’opera, una Nazionale spenta e confusa: entrano Lorenzo Pellegrini, Jorginho e Zaniolo e qualcosa cambia. Per quasi due terzi di gara si era visto davvero poco, azzurri in cerca di equilibrio, Venezuela in grado di pungere con fisicità e ritmo. Prima Retegui, poi Machins ed ancora Retegui: gli autori dei gol.

La ripartenza dal basso mette l’Italia dietro la lavagna già al 2’: Udogie e Scalvini regalano il migliore degli assist per Rondon, Buongiorno, sorpreso, lo sbilancia, rigore. Tocca a Donnarumma riparare alla distrazione della nostra difesa con un tuffo a respingere l’assalto dagli undici metri dello stesso Rondon.

L’Italia si mostra con una versione nuova, per certi versi inedita rispetto agli ultimi anni: là dietro ci mettiamo a tre, in mezzo al campo ecco Cambiaso e Udogie esterni, Locatelli e Bonaventura centrali, davanti spazio per Frattesi e Chiesa alle spalle di Retegui. Spalletti cambia perché convinto di dover sfruttare l’abbondanza di trequartisti, ma l’abbondanza di mezzale, incursori, profili tecnici ci toglie un bel po’ di certezze quando sono gli avversari a ripartire. Il nostro vantaggio nasce da una sbandata venezuelana – bravo Retegui a beffare Romo -, il pareggio macchia la fatica di Bonaventura perché è Jack a regalare a Machins il tocco dell’1-1 a porta vuota e sempre in ossequio ad una discutibile azione che comincia dal portiere, il nostro.

Il duello non decolla: gli errori si inseguono, il gioco latita. Spalletti manda Barella sulla scena al posto di Bonaventura ad inizio ripresa e, dopo venti minuti, richiama in panchina Chiesa, Locatelli, Frattesi: il prodotto comincia ad assumere il giusto colore. L’Italia non ha punti di riferimento quando alza la testa e, senza filtro, ogni banale trama venezuelana si trasforma in un agguato, ma, adesso, in regia sale Jorginho e la spinta di Pellegrini e Barella si fa sentire. Tocca a Retegui dare una gioia ai nostri tifosi quando addomestica un passaggio di Jorginho e in un secondo mette il pallone in porta. Domenica ci aspetta l’Ecuador: l’augurio è di vedere una Nazionale più organizzata.

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